di Gianluca Avagnina. Tornare in Italia per le Feste, perché è il momento giusto per rivedere parenti e amici, discutere con loro di quel che è stato durante la tua assenza, e di quel che forse sarà, sempre in tua assenza. Tornare in Italia per le Feste anche se qualcuno, vedi le compagnie aeree, sulla sacralità del tuo ritorno a casa ci lucra sopra (‘è più caro, sì, ma è normale sotto Natale).
Tornare in Italia e aspettarsi che almeno qualcosa sia cambiato, e invece a parte piccole cose l’equilibrio di quel mondo che avevamo lasciato alla partenza sempre immutato. Equilibrio o squilibrio, a seconda dei gusti.
Tornare in Italia e scoprire che Monti si è dimesso, e che le elezioni saranno a Febbraio, alla faccia di quell’impiegato dell’ambasciata che con molta professionalità ti diceva di non avere fretta perché ‘le elezioni si faranno a Marzo, Febbraio è solo l’opinione di qualche comunista’.
Lo richiamerò appena tornato all’estero, per dirgli ‘sono il comunista che l’ha chiamata a Novembre, ora mi spiega se posso votare qui a Febbraio?’
Tornare in Italia e sperare di vedere nuovi volti nella politica, e accorgersi che a dispetto delle tante speranze che un sindaco di Firenze (che può piacere o non piacere) aveva portato con sé, il tutto si è ridotto di nuovo a uno scontro tra mummie: Berlusconi – Bersani. Perché va bene che i giornali esteri hanno definito solo Berlusconi una mummia, ma non si potrebbe dire lo stesso di Bersani?
Tornare in Italia e deprimersi attorno a un tavolo con parenti e amici di famiglia più stretti, perché è un periodo buio, e per l’anno nuovo si preannuncia soltanto altro buio.
Tornare in Italia e riabituarsi ai vecchi profumi, ai vecchi sapori del cibo di casa, della panetteria ‘di fiducia’, della pizzeria preferita.
Tornare in Italia con tante storie da raccontare, che parlano di avventure intraprese con francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli, statunitensi, e, non da ultimo, irlandesi.
Forse qualcosa è cambiato, ma forse solo nell’animo del viaggiatore, nel modo in cui guarda alle cose e le interpreta, certamente non nella patria che lo riaccoglie.
Che lo riaccoglie con un Frecciarossa che arriva a destinazione con 20 minuti di ritardo.
Italia. Treno super veloce = super tariffa = super ritardo. Equazione di eterno squilibrio.
Featured image treni che arrivavano puntuali.
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