di Nicola Pucci
Ma tu guarda che strano caso… Federer e Murray, il Magnifico e Brontolo, bocciato l’uno, assente l’altro dalla recente kermesse sul rosso di Roland-Garros, tornano a recitare e a vincere non appena i campi si colorano di verde del Torneo di Halle e del Torneo del Queen’s. Sarà l’aria di Wimbledon che resuscita…
Federer con il trofeo del Torneo di Halle – da gerryweber-open.de
TORNEO DI HALLE. Roger pare gradire l’erba di Germania. Già cinque volte vincitore in carriera del Gerry Weber Open per un globale di sette fnali – dodici mesi orsono perse all’ultimo atto con Tommy Haas – Federer ritrova infine la vittoria che ancora mancava in questo 2013 avaro di soddisfazioni. Il percorso teutonico regala in sorte al campione svizzero due match agevoli con i beniamini locali Stebe e Misha Zverev, uno che gioca bene ma esce demolito dall’eloquente 6-0 6-0 in soli quaranta minuti di esibizione. La semifinale ripropone la sfida di un anno fa con Haas ma stavolta Federer, perso il primo set, trova le energie sufficienti per garantirsi la rivincita ed acchiappare la finale. Dove trova ad attenderlo Mikhail Youzhny, scivolato al numero 29 dal ranking ma in buona forma dopo il quarto turno di Parigi e che ben si adatta al gioco sul green. Il russo nel corso del torneo sconfigge Gimeno-Traver, Nishikori, Kohlschreiber, soprattutto Richard Gasquet in semifinale ma si presenta all’ultimo appello sull’onda di un demoralizzante 0-14 negli scontri diretti ed è ovvio che sia impensabile che possa sovvertire il pronostico. E così sia, ma Federer è costretto agli straordinari per venire a capo della resistenza del suo avversario che pennella un primo set perfetto vinto al tie-break, lotta con coraggio e si arrende solo al terzo per 6-7 6-3 6-4. Federer torna ad alzare un trofeo e firma il traguardo numero 77, agganciando un’altra leggenda che di prati verdi se ne intendeva proprio, John McEnroe.
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