Magazine Cultura

Torneo IoScrittore

Creato il 17 settembre 2011 da Weirde
Rieccomi a voi con una piccola sorpresina.
Anche quest'anno ho partecipato al torneo letterario online di IoScrittore!
Curato dalla Casa Editrice Mauri Spagnol.
Non ve l'aspettavate, eh?

Dopo la delusione dell'anno scorso ero indecisa, ma in fondo poi il romanzo con cui avevo partecipato, l'avevo migliorato molto grazie ai consigli di due lettrici online (Manu e Fra), e così ho deciso di ritentare con lo stesso romanzo dell'anno scorso. Riveduto e corretto:

RESPIRO DI LUNA. 


Torneo IoScrittore
 
Trama:

Dopo la morte del capobranco, un clan di licantropi è costretto a fuggire dalla propria casa e a cercare un nuovo capo che possa guidarlo. Per decidere chi sarà il nuovo leader indice una sfida aperta anche a licantropi esterni al branco, ed è uno di questi a vincere. Sheila, figlia del precedente capobranco, non vuole accettare il nuovo leader del Clan, nonostante sia stata prescelta come sua compagna dalla Dea Luna e nonostante sia attratta da lui in modo irresistibile. Ma David, non ha aspettato tutta la vita di ottenere la guida di un branco per poi venire respinto da una ragazza che della vita conosce poco o niente. Inizia così la lotta psicologica tra due lupi dominanti e tra due esseri umani orgogliosi e tenaci. Ma cedere sarebbe veramente una sconfitta? O solo una vittoria dell’amore? L’arrivo di un terribile pericolo per il clan aiuterà David a capire che a volte rinunciare ad un sogno impossibile non è una perdita ma bensì una conquista, e Sheila a comprendere che arrendersi all’amore non rende più vulnerabili al dolore, ma più forti per affrontarlo.


Questi sono i giudizi che sono stati assegnati l'anno scorso alla mia opera dagli altri partecipanti al concorso che l'hanno giudicata, solo dopo aver letto solo trama ed incipit, poichè l'anno scorso non sono passata alla fase finale:


 La vicenda, peraltro banalissima, è mal impostata, il continuo cambio di soggetto tra umani e lupi impedisce la comprensione. Ci sono gravi lacune nel linguaggio assimilabile ad un parlato elementare che però non mostra alcuna naturalezza o spontaneità e punteggiatura è arbitraria quanto inutile in quanto non consente alcun ritmo alla lettura. L'ambientazione è vaga, un non luogo del tutto improbabile senza alcun merito descrittivo.

 
 
 Voto: 1
 
 La storia è parte di un genere ormai classico, quello cioè degli Young adult, romanzi dedicati a un pubblico di giovani adulti. L’intreccio mette radici in un altro grande classico dei nostri tempi, i licantropi infatti, qui la fanno da padrone. È una storia interessante, a patto di venir rimaneggiata nella costruzione dei periodi grammaticali e del linguaggio incostante, che può generare un po’ di fastidio, e nelle descrizioni più accurate dei luoghi. Corretto, Un buon libro da classifica.
 Voto: 6
 
Plot coinvolgente e stringato, non vi trovo punti morti né di dispersione. Ottimo equilibrio tra discorso indiretto e discorso diretto. Il discorso fila dritto verso il suo obiettivo, i personaggi sono netti e ben differenziati, l'idea originale e gli scenari coinvolgenti ed evocativi.
 Voto: 7  
 
Il vocabolario c'è e anche la scorrevolezza,quello che ho apprezzato meno è l'idea,che sembra dettata più dalla moda che da una reale fantasia in proposito. Sono una lettrice difficile,tuttavia conosco certe novità commerciali simili a questa,che non ho apprezzato. Purtroppo anche lo stile appare impersonale e intriso di forzato erotismo,nel complesso l'idea è poco spontanea.
Voto: 5
 
Con meno aggettivi si leggerebbe meglio. La storia la trovo un pò troppo sulla scia della saga di twilight, comunque è presto per giudicare, bisogna vedere come prosegue l'opera.
 Voto: 6
 La trama sembra scopiazzata da New Moon e mischiata con l'amore tra Bella e Edward di Twlight. Incip scorrevole , ma non abbastanza descrittivo . Nell'introduzione non spiega chi è Luc tantomeno com'è scoppiato l'incendio . Quando Jane sale in macchina con sua figlia si doveva introdurre un bravo che lasciava capire meglio la situazione o almeno intravedere chi avesse appiccato l'incendio . La lettura risulta scorrevole e leggibile
. Voto: 6
 Non essendo amante del tema vampiri non so dire se l’idea sia originale o ricalchi il genere ora di moda, gli elementi mi sembrano abbastanza scontati (lotta per il comando, dea luna, verginità della protagonista). La scrittura è lineare e chiara, Weirde padroneggia bene l'italiano, anche l'incipit è impeccabile, ma mentre narra è impersonale,sembra un resoconto scolastico, descrive le emozioni dei personaggi invece di farle intuire, manca la suspense. I personaggi ricalcano soliti cliché (i ragazzi belli tutti alti 2 m e muscolosi, c'è la classica ragazzina carina e scema, il protagonista che si dà parecchio da fare con le donne) e la nascente storia d’amore tra i protagonisti sfiora lo stucchevole: i due, dopo un inseguimento nel bosco e senza essersi mai incontrati prima trasformandosi da lupi a umani si ritrovano abbracciati nudi poiché come animali, ovviamente, non indossavano vestiti…scena da romanzo Harmony!
 Voto: 5
 
Non manca la fantasia e la storia è buona. Dalla sinossi si intuisce una vicenda che di nuovo ha solo la pelle di lupo. Per il resto rifà il verso ai tipici film con contrasto fra cow-boy desiderosi di prendere il comando del ranch e la bella figlia del padrone defunto che fa da premio e preda. Il tema principale è la lotta per il potere, ma si è persa la tensione dovuta alla persecuzione dell’uomo. Dopo l’incendio iniziale l’uomo, il persecutore, non compare più eppure è lui la causa di tutto. Le descrizioni di luoghi sono spartane e non permettono di collocare gli eventi in un contesto naturale più ampio. Anche un cenno di storia servirebbe. Come sono arrivati lì i lupi e come hanno vissuto? Mai scoperti prima? Ma si deve riconoscere una cura nella scelta delle parole, anche se poi le frasi non risultano incisive. La tensione degli eventi non viene trasmessa. Sinteticamente, un discreto livello ma una riscrittura con maggior brio e meno descrizioni didattiche farebbe bene.
Voto: 5
Sinossi ed incipit coinvolgenti e scorrevoli che riuniscono insieme uno dei miei generi preferiti e i licantropi, le mie creature soprannaturali predilette. Sicuramente sarei felice di leggere il resto dell'opera.
 Voto: 8
 
No, una storia fantastica no, e poi ancora licantropi!!!!! Questa è stata la mia prima reazione, ma nonostante ciò l'ho letto. Il testo è una cronaca di fatti scritta da qualcuno che non conosce la grammatica. Un tipo di scrittura per niente coinvolgente, una trama ancora meno. Zero capacità di trasmettere mozioni. Opera priva di valore letterario. Sembra la prova del dilettante che sfrutta il filone che va.
 Voto: 2
 
Il testo presenta un alto numero di refusi e lo stile, volutamente semplice, immediato, “contemporaneo”, risulta però inefficace nel creare il pathos e le atmosfere gotiche richieste dal genere letterario a cui l'opera aspira ad essere ascritta. Il romanzo si propone da subito come un epigono del fenomeno "Twilight" in salsa licantropica, con un plot poco originale che si lascia intuire facilmente fin dalle prime righe. Le singole scene sono liquidate in fretta, senza i necessari dettagli d’informazione e d’atmosfera di cui il lettore avrebbe bisogno per entrare in un mondo fantastico, i personaggi - una decina in poche pagine – sono tratteggiati soltanto nelle fattezze fisiche e risultano pressoché indistinguibili gli uni dagli altri. I licantropi, è vero, sono simili agli umani, ma in questo caso lo sono fin troppo e, laddove lo scrittore si cimenta nel descriverne certe peculiarità di comportamento, finiscono per sembrare una specie di animalesca caricatura degli stessi.
 Voto: 4
 
 
Tuttosommato è un incipit intrigante. Sinceramente ho trovato qualche influsso stile Twilight, con la presenza superinflazionata dei licantropi, antagonisti dei vampiri, comunque, di per sè la storia ha una trama interessante. L'idea di partenza è buona e originale e mi ha incuriosito molto nonostante abbia trovato lo stile, per i miei personalissimi gusti, parecchio frammentato e in alcuni tratti molto semplice. Anche il finale dell'incipit sa molto di film, con un forte impatto visivo, il che non mi è piaciuto moltissimo. Un sei perchè la trama è carina ma lo stile non è tra i miei preferiti.
 Voto: 6 

 
Quest'anno invece sono entrata tra i 200 della fase finale, ma non tra i 30 finalisti, così almeno, i giudizi che leggerete qui sotto sono stati fatti (si suppone) dopo aver letto l'opera intera. Vi ricordo inoltre che i giudizi sono fatti da alrti pèartecipanti al concorso, non da professionisti o membri delle case editrici.

Accetto ogni critica e trovo alcune piuttosto utili. Ma mi rattrista sppecialmente l'ultima che cita per l'ennesima volta Twilight, come se tutto un genere letterario iniziasse e finisse lì.

Che tristezza.


 

9 Lettura intrigante.Homo homini lupus si dice quando, dinnanzi a brutti fatti si cerca di stronacre un discorso sgradevole ricorrendo al vecchio brocardo di Hume sulla cattiveria umana.Quelle ra parole, invece, in Respiro di luna sono diventate l'idea di una storia di licantropi maschi e femmine che passano con facilità dallo status di umani a quello ferino, vivono in branco perchè trovano difficoltà a farsi accettare dagli uomini e dalle donne dei paesi in cui trovano rifugi momentanei, si innamorano, si accoppiano, si battono , fanno figli, muoiono con la speranza di integrarsi prima o poi nella società degli umani.Idea ambiziosa per un romanzo che l'autrice, in una trama semplice e lineare, ha saputo sviluppare con una narrazione intrigante e avvincente grazie ad un linguaggio semplice.Non era facile gestire la iniziale metafora lupo come altra faccia della condizione umana implicita nell'altra metafora branco/comunità di umani che costituiscono l'alfa e l'omega del romanzo.Le due metafore segnano lo spazio e il tempo del romanzo.Narrazione senza sbavature.

8 Più che un fantasy è una storia d’amore, ma il racconto è carino e scritto bene. Di racconti sui licantropi e vampiri se ne leggono molti negli ultimi tempi, ma sono convinta che quando sono scritti bene, non siano ripetitivi. La storia è leggera e scorrevole anche se rivolta ad un pubblico giovane.

7 Coinvolgente storia d'amore tra esseri soprannaturali; giusta dose di dramma e azione con lieto fine garantito. A metà tra il romanzo rosa e lo urban fantasy, il romanzo risulta godibile e ben scritto. Forse solo un po'scontato in alcuni frangenti, il giudizio è più 7,5 che 8.

6 Il libro non è privo di spunti interessanti: l’idea del laboratorio per lo studio di tutte le creature soprannaturali è senza dubbio originale, ma descritto in modo sommario e spesso stereotipato; in particolare lo scenario e i dialoghi hanno qualcosa di già sentito. (Spesso nel proseguimento della storia diventa semplice prevedere le successive parole o reazioni) La storia d’amore tra i due protagonisti è sicuramente coinvolgente e ricca di sensualità, ma soprattutto nell’epilogo, a partire dalla fase della convalescenza fino ad arrivare al parto, suona spesso banale e poco dettagliata, come se l’erotismo iniziale fosse svanito tutto a un tratto, lasciando il posto a scene di vita quotidiana ritagliate all’interno di cliché ripetitivi. Altra considerazione è la scoperta del tradimento da parte di Dana. L’idea del traditore in sé non ha nulla di sbagliato, ma leggendo non si è portati a credere che possa essercene uno. Osservando la vicenda dall’esterno, sembra talmente naturale che dei soldati professionisti “puntino il dito” contro i nuovi arrivati in paese partendo dalle tracce della fuga iniziale dei licantropi dalla Pennsylvania che la figura di Dana appare come un semplice inserto: improvviso, forse troppo rapido, anche se nel complesso ben descritto. Per finire avrei un’ultima considerazione sullo stile: il linguaggio usato risulta piuttosto semplice nonostante i picchi raggiunti da alcune spiegazioni (quello della dottoressa Walker a proposito dell’elettroshock, per fare un esempio), la punteggiatura non sempre può essere ritenuta corretta e alcuni periodi presentano ripetizioni e errori di battitura di lievissima entità. 6

6 che dire? si inserisce in un filone che sta riscuotendo successo... dopo i vampiri ecco i mannari. un romance per amanti del soprannaturale. manca di mordente, ma a qualcunopotrebbe interessare

6 E’ una storia che nell’incipit promette fuoco, sangue e morte. In effetti nella storia questi elementi ci sono, ma narrati con voce tenera e gentile. Non è avvincente, i dialoghi sono semplici. E’ una storiella raccontata bene, a tratti banale e con alcune incongruenze che fanno sorridere. E’ una storia di licantropi da usare, nell’eventualità, in una collana per ragazzi. Si legge facilmente, senza patemi d’animo e senza alcuna aspettativa. Leggero, in alcuni tratti piacevole, in altri noioso. I puntini sospensivi devono essere sempre tre, ma questo è solo un dettaglio che non pregiudica il mio voto. Credo che l’inserimento di un indizio musicale sia superfluo e troppo abusato, ne ho visti tanti anche negli incipit, non hanno nessuna utilità per chi racconta una bella storia.

5 Un branco di licantropi abita in una villa finché qualcuno non racconta “casualmente” a un cattivo umano che di notte loro vanno in giro a ululare coperti di pelo e succede il patatrac. Arrivano gli abitanti del villaggio inferociti con torce e forconi, come nei peggiori stereotipi del genere, e ci resta secco il padre della protagonista, fra l’altro capo del branco. Il branco si sposta e indice un concorso per il nuovo capobranco: si presentano mannari da tutto il Nordamerica, fra cui il protagonista che viene… da New York, senza spiegare come fa un licantropo (fino a quel momento sono descritti come bisognosi di spazio e di natura incontaminata) a stare nel più grosso agglomerato urbano del continente senza uscire pazzo. Naturalmente il protagonista vince la tenzone e il cuore della protagonista che però è riluttante, e per circa due terzi sembra che il fulcro della storia sia questo: vorrei e non vorrei, amore contrastato fra lupi mannari. A quel punto, come un coniglio dal cappello del prestigiatore, saltano fuori i cattivoni che danno la caccia ai licantropi, rapiscono la protagonista, incinta, torturandola. E non c’è da meravigliarsi che li trovino, visto che i licantropi vengono descritti come persone tutte altissime, bellissime che vivono in media 200 anni e si “sbrigano” una gravidanza in quattro o cinque mesi, e che il branco (almeno 40 individui) insiste a vivere in un’unica villa, intorno alla quale gironzolano di notte come lupi. Ma perché i cattivoni ce l’hanno tanto coi mannari? Si capisce vagamente che devono essere del governo, un’agenzia segretissima con licenza di uccidere, torturare e tendenza al genocidio: che ci sia di mezzo una storia di tasse non pagate? Che l’autrice (o autore) si sia scordato di dire che i licantropi sono anche integralisti islamici? Storia poco equilibrata, con lupi mannari tanto dolci e carini e umani fetentitissimi, andamento ondivago della narrazione e trama poco avvincente ma soprattutto poco convincente.

5 La storia tratta un argomento già molto sfruttato, quello dei licantropi, senza apportare novità di sorta, il che non sarebbe poi così grave in sé se la storia fosse meglio strutturata. Tutto si impernia sulla storia d'amore dei due protagonisti, peraltro già perfettamente chiara fin dall'inizio: lui ama lei, lei ama lui ma non vorrebbe amarlo e alla fine si troveranno. A parte questo, succede ben poco, e l'unico vero evento dopo le iniziali lotte per il potere nel branco – l'entrata in scena del Protocollo U – occupa poco spazio in rapporto al resto e viene liquidato frettolosamente. Non c'è insomma sufficiente elaborazione della trama, e il tema romantico-sexy che coinvolge tanto l'autore dal punto di vista emotivo difficilmente può da solo soddisfare il lettore, per quanto adolescente. A parte questo, nonostante lo stile molto semplice e acerbo e qualche incoerenza, si sente una certa capacità di raccontare. Credo che con un po' di studio su come si costruisce una storia l'autore potrebbe migliorare molto, ma secondo me il romanzo in oggetto non è interessante per la pubblicazione, nemmeno dopo un editing radicale.

5 La scrittura è buona e scorrevole, ma in parte sprecata al servizio di un tema non nuovo e trattato senza originalità. I personaggi sono scontati (la Bella e Scontrosa, il Figaccione Conquistador, la Bruttina Secchiona, lo Stronzo Rissoso, la Tipa dai Facili Costumi), i paragoni con il mondo umano troppo prevedibili. Il compiacimento verso la fisicità dei lupi delle volte diventa morboso, i richiami al sesso troppo espliciti. La guerra contro gli umani cattivi e intolleranti è un copione già visto, la storia d’amore tra i due belli che scorre parallela (fino al parto finale) la nota di romanticismo. La citazione di Shakira, di un’unica canzone, alla lunga stanca. Menzione d’onore per la citazione dei TV on The Radio.

5 Storia al limite del banale. Cosa non è stato detto ancora sui lupi mannari? Ok, io non sono un appassionato del genere, ma questa è una storia d'amore mascherata da licantropia! Storia fiacca, che non decolla e non avvince. Troppe situazioni già sfruttate, soprattutto in un genere come quello dei lupi mannari. Molte situazioni standard non ingolosiscono il lettore, ma lo portano a scorrere le pagine in modo più frettoloso per capire quando succederà qualcosa...e questo "qualcosa" non avviene!

5 La vicenda è ingenua ed è chiaramente adatta ad un pubblico di giovanissimi; in quest’ottica non mancano alcuni aspetti meritevoli, come la denuncia del razzismo e la descrizione del percorso di formazione della giovane protagonista, passata in breve tempo da adolescente ingenua a donna matura e consapevole. In generale la scrittura è corretta, ma la punteggiatura è decisamente da sistemare: l’uso massiccio ed irrazionale delle virgole non regge. Dal punto di vista narrativo, poi, alcune lungaggini sono certamente da sintetizzare. Il colpo di scena nel quale si scopre che Dana ha tradito introduce una certa vivacità ma non è sufficiente a risollevare una storia tutto sommato poco coinvolgente. Da riscrivere, soprattutto potenziando gli aspetti metaforici lasciati, a mio avviso, un po’ troppo in secondo piano.

4 Secondo me questo manoscritto è un po' troppo immaturo sia dal punto di vista della forma che del contenuto. Forse l'autore (o autrice) è molto giovane e, sebbene dimostri a tratti idee interessanti, è ancora un po' lontano dalla pubblicazione. L'idea di un urban fantasy legato al mondo dei licantropi poteva essere vincente, ma la deriva un po' troppo adolescenziale e favolistica ha reso la storia poco credibile. Un'altra pecca è la presenza di un inforigurgito a tratti davvero eccessivo. Il risultato è una narrazione che non mostra nulla e per tale ragione distanzia troppo il lettore. Ho notato incongruenze e qualche superficialità di troppo. Per esempio, un momento fondamentale come quello dell'assalto del villaggio da parte dei cittadini si risolve in tre righe soltanto. Anche Ken che parla nonostante abbia il torace schiacciato da una trave è un errore grossolano. Difficile esprimersi con qualcosa che preme sui polmoni...

4 Apprezzo il genere romance fantasy young-adult, ho letto parecchi libri anche sui licantropi. Purtroppo questo manoscritto non mi ha soddisfatto. Innanzitutto si danno troppe cose per scontate e questo è un grave errore perché non permette al lettore di entrare gradatamente e con interesse nel mondo dei lupi (ad esempio le trasformazioni non vengono descritte e anche i personaggi sono scontati e stereotipati), infatti fin dall’incipit si è buttati letteralmente faccia a faccia con loro mandando a farsi friggere la suspance e ogni tecnica narrativa. La superficialità della narrazione, non solo della scrittura ma anche di come è stato scelto di esporre la trama, ha tolto fascino ai licantropi riuscendo a banalizzarli. Sheila e gli altri non sono attraenti, non risultano speciali come invece dovrebbero essere. Personalmente non sono per l’originalità a tutti i costi, purché la storia sia supportata da un evidente talento narrativo, cosa che qui manca (non che manchi all'autore, ma manca a questo scritto)e che fa del respiro di luna l’ennesima riproposta che ha molto del romanzetto dozzinale anglosassone, di quelli con una trama esile e terribilmente uniformati da una traduzione priva di anima. Insomma si basa su cliché triti e ritriti che mancano di una rivisitazione personale. Il lessico è estremamente limitato e le espressioni linguistiche hanno un fastidioso sapore colloquiale; il risultato è una scrittura anonima, superficiale, banale. A mio parere la trama merita una completa ristrutturazione, più matura e meditata, ma soprattutto PERSONALIZZATA.

3 Mi spiace dare un voto così basso, perché leggendo il libro ho notato tanta passione e tanto entusiasmo. Purtroppo non sono bastati a salvare una storia d'amore molto piatta, che pur nell'ambientazione fantastica non si discosta un millimetro dal solito cliché. Mi ama-non mi ama, lo voglio-non lo voglio, ripetuti all'infinito per tre quarti del libro. Un pizzico di azione, sia all'inizio che nel finale, non riescono a risollevare la sorte del libro e sembrano scene copiate da altri libri famosi. Quasi uno spin-off di Twilight, si perde in dialoghi improbabili e troppo infantili, e in ogni istante del libro pare di assistere a scene e situazioni già viste. L'assenza di originalità, con aggiunta una scrittura troppo semplicistica, ne fanno un prodotto parecchio inferiore alla sufficienza. Il carattere dei personaggi, anch'esso copiato interamente da Twilight, è appena tratteggiato e monocorde.


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