Torno a Prenderti – Stephen King

Creato il 22 aprile 2014 da Zero @zeroblogtw

‘Torno a prenderti’ di Stephen King è un racconto lungo più che un romanzo, è un libretto di ordinaria follia che conta poco più di 100 pagine ma di quelle che lasciano il segno.

C’è chi ci vede la rivisitazione di Il gioco di Gerald, io ci leggo tanta angoscia, ansia e rabbia che si fondono con lo stile rapido e asciutto tipico della scrittura di King.

Un inquietante viaggio nei meandri più oscuri della mente umana.
Una storia che non vi lascerà più

Ti prende sin dalle prime pagine, Emily e il marito hanno appena perso una figlia, il dolore è enorme ed Emily reagisce iniziando a correre in una corsa che la porta nella località di vacanze dove il padre ha una casa, una piccola casa in mezzo a tante ville vuote, siamo fuoristagione.

Emily corre e con lei le parole e i pensieri di una giovane madre azzoppata da un dolore enorme.
Passano i giorni e nella monotona cittadina arriva Jim Pickering, uno che si è arricchito con il web, uno che va sempre in villeggiatura con una ‘nipote’ e siamo a metà romanzo circa, il momento in cui l’azione accelera e vorticosa ti trascina per le restanti 50 pagine impedendoti di alzare gli occhi.
Un sequestro, un lasso di tempo, i pensieri lucidi di Emily e la voglia di uccidere del suo carceriere che prima vuole far fuori eventuali testimoni.

L’orologio della cucina è fermo, Emily non sa quando Jim tornerà (anche i nomi sono corti, King non vuole perdere tempo nel leggerli, l’azione deve essere rapida come la scrittura), un solo pensiero nella mente “scappare” ma si sormonta a mille altri ricordi e sopratutto il terrore per la morte. Lei non perde mail la lucidità che le servirà per scappare da quella villa e allora lui perde la testa, sebbene colpito più volte si rialza e la insegue in quella che è la fuga verso il tramonto sulla spiaggia. Un panorama romantico trasformato dagli occhi del terrore, il rosso del sole diventa sangue, il blu dell’oceano il nero della vastità della morte.
Riuscirà Emily a salvarsi? Questa la domanda che ti attanaglierà sin dalla prima pagina di questo racconto lungo tipico del maestro del triller.


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