Il suggerimento arrivava da Oscar Farinetti, fondatore di Eataly quando fu ospite del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese al Centro Riccagioia.
Da oggi tutte le curiosità su bollicine dell’Oltrepò, Pinot nero, Bonarda, Buttafuoco, Riesling, Sangue di Giuda e Moscato saranno sempre pronte in tasca degli appassionati ed enocuriosi, in Italia e nel mondo. L’applicazione, corredata da una sezione in inglese, consente di conoscere l’Oltrepò del vino, di non perdere nessuno degli appuntamenti in agenda, di sapere dove sono i produttori, di seguire in tempo reale l’attività del Consorzio su Facebook, Twitter, YouTube e Instagram, di collegarsi con un dito al sito del Centro Riccagioia e di Terre Diverse oltre che di ammirare tante fotografie del territorio. Completano l’applicazione la possibilità di chiamare il Consorzio premendo un tasto, di scrivere agli uffici per richiedere informazioni e le notifiche “push”, che permetteranno di arrivare in tempo reale al lancio di aggiornamenti sui display dei cellulari. "Ci prepariamo a Expo Milano 2015 - spiega Bottiroli -. Abbiamo uno strumento in più per proporre in modo nuovo, simpatico e accattivante l’Oltrepò a un pubblico italiano ed internazionale".
E’ un Oltrepo che si svecchia: "L’altra sfida - aggiunge il direttore del Consorzio - è arrivare ai giovani per guidarli alla scoperta di una zona che fa qualità, vini da lungo affinamento e ottimi spumanti Pinot nero Metodo Classico e Metodo Charmat". Tutto questo è solo l'inizio di un percorso destinato ad ampliarsi: "L'App diventerà uno strumento di promozione nazionale ed internazionale per tutte le aziende consorziate. L'amplieremo presto con una guida ad alberghi, bar e ristoranti che propongono in prevalenza e con il dovuto riguardo i vini dell'Oltrepò Pavese. Il nostro è un territorio che può esprimere, da solo, un'intera carta dei vini. A breve chi sceglie i nostri produttori, avrà una grande visibilità in più”.
L'obiettivo non è solo far parlare e accaparrarsi nuovi click: "Una zona come la nostra deve difendere i piccoli produttori di uva e vino – conclude Bottiroli -. Per farlo deve far emergere in modo forte l'identità. Inutile piangere ogni anno in tempo di vendemmia perché calano i prezzi e il mercato non sempre tira. Le rivoluzioni partono da ciò che si fa tra una vendemmia e l'altra. Vale anche per il Consorzio, per questo innoviamo".