Magazine Cucina
La riflessione nasce dal post di Anna. Penso uno tra i miei preferiti degli ultimi tempi. L'argomento? Questa pazza blogosfera. E sulla voglia di scappare.
L'essenziale è ricordare a se stesse il perchè. Perchè si è aperto un blog, perchè si vuol condividere il proprio mondo.
Altrimenti rischiamo di essere sopraffatte dall'insoddisfazione e dall'ansia di prestazione. Il risultato? Andarsene. Io ne ho perse tante per strade di amiche blogger (Anna e Norma Jean battete un colpo). Hanno mollato per essere più serene. E hanno lasciato un vuoto incolmabile perchè con alcune abbiamo mosso i primi passi insieme.
E io?
Io ho meditato a lungo se mollare oppure no. Senso di inadeguatezza? Oppressione ovvero il dover cucinare per il blog? Giramento a giorni alterni di zucchine?
Si, tutto questo e anche di più.
Sarebbe stato giusto mollare? Forse si. Ma anche no.
Ho rallentato tanto per un periodo la mia attività .Poche ricette e un blocco nell'esprimermi. Poi ad un certo punto ho chiamato a raccolta Monica. Le sue esigenze, il suo piacere. E non quello degli altri. Le ricette un pò strampalate in giro per il mondo, l'apertura al mondo vegetariano, la mia voglia di comunicare, l'utilizzare una benedetta melanzana surgelata in pieno inverno non rispettando la stagionalità.
Voglio fare un pò come mi pare. E voglio parlare soprattutto. Dei calli come della Critica della ragion Pura di Kant. Senza sentirmi inadeguata.
E ho cominciato a divertirmi di nuovo.
E guarda caso...pubblico molto di più ora.
Perchè mi sento libera.
Di nuovo curiosa.
Di nuovo amante della varia ed eventuale umanità.
Alla fine penso che il nocciolo sia proprio questo. Rispettare se stessi. Impegnarsi tanto, poco o cosi cosi. Cucinare perchè se ne ha voglia o per mandare avanti il blog. Tenerlo come una piccola oasi o spararlo perchè convinti di fare un ottimo lavoro. Essere attive nei social, nei gruppi oppure centellinare le proprie apparizioni. Essere fan della quinoa e del tofu o della porchetta d'Ariccia. Lavorare con le aziende oppure snobbarle.
Tutto è legittimo. E tutto è giusto. Purchè sia rispettoso di un essere unico, irripetibile e degno di ogni attenzione. Ovvero la propria persona. Fate solamente quel che vi pare
E quello che vi piace. Perchè almeno qui siamo libere!!!
Mi piacerebbe conoscere i vostri pensieri in merito, pensieri "fuori dai denti" ovviamente!!
Questa è una torta che staziona da tempo nei miei archivi.Non l'ho mai pubblicata perchè andando a guardare le foto mi sono chiesta "ma sto nastro giallo cosa lo hai messo a fare?Ridicolo!" Inutile,stupido e senza senso. E ho archiviato il tutto. Oggi l'ho guardata e ho deciso di invece di pubblicarla. Sia perchè non sono la cugina carnale di Helmut Newton sia perchè la torta l'è bona assai sia perchè pubblicarla mi fa sentire libera...in onore di quanto scritto sopra. Io l'ho cotta nel mio mitico fornetto Estense (i migliori cinquanta euro spesi nella mia vita).
Ovviamente potete cuocerla nel Versilia o anche nel forno normale!
TORTA ALLE MELE E LIMONE
3 uova 150 millilitri di olio di mais 300 grammi di farina 3 mele succo e scorza di un limone grande acqua quanto basta 1 pizzico di sale 200 grammi di zucchero 1 bustina di lievito per dolci
limone da spruzzare sulle mele tagliate
zucchero di canna per la superficie
Tagliate le mele a fettine. Se avete la fortuna di avere delle mele bio che non hanno subito nessun trattamento, tagliatele a fettine lasciando la buccia.Altrimenti sbucciatele. Le fettine non devono essere troppo sottili. Irroratele con del succo di limone e lasciatele da parte. Lavorare bene le uova con lo zucchero. Dovete ottenere un composto bello gonfio e spumoso. A questo punto prendete un bicchiere di plastica. Versateci il succo del limone. Prendete dell'acqua gassata e versatela sul succo fino a riempire il bicchiere stesso. Versate il tutto nel composto di uova e zucchero e continuate a mescolare con cura. Unite il pizzico di sale. Aggiungete la farina setacciata con il lievito ed aggiungetela al composto, alternandola con l'olio. Mettete l'impasto in una tortiera ben imburrata o infarinata (o nerl fornetto Versilia imburrato e infarinato). Decorate la superficie con le fettine di mela e lo zucchero di canna (indispensabile per creare una bella crosticina croccante). Cuocete in forno caldo a 180 gradi per circa trenta minuti. Se utilizzate l'Estense tenete la fiamma medio alta e i forellini aperti per i primi cinque minuti poi abbassate, chiudete i forellini e continuate la cottura per 45 minuti circa. Fate raffreddare .
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