Fake - Sinply Red
Dopo quasi cinque anni di blog, innumerevoli ricette provate, assaggiate e non pubblicate; dopo decinaia di riviste, libri, opuscoli, trafiletti, raccolte ecc ecc sfogliati e accumulati a prendere polvere; dopo l'esperienza Starbook che cresce e si rinnova ogni mese di nuove consapevolezze, la verità vera è che pochi, davvero pochi sanno ciò di cui scrivono.
Ovviamente mi riferisco all'ambito cibo, che non è come parlare della pace nel mondo o della scoperta della cura contro il cancro.
Si parla di cibo, semplicemente.
Eppure questo argomento finisce con il diventare terribilmente serio, specialmente quando si viaggia sul web.
Guerre di secessione per la paternità di una ricetta, divertenti amnesie a breve termine quando si tratta di citare fonti, indicare link, provenienze.
Furti (perché di veri e propri furti si tratta) di materiale fotografico pubblicato impunemente da intraprendenti facce di bronzo (ebbene si, è successo anche a me più di una volta).
Ma al di là di questo, che posso riuscire anche a sorvolare (non ho detto sopportare), c'è una cosa che trovo profondamente disonesta, molto ma molto di più dei fatti sopra citati, ed è la mancanza di onestà intellettuale.
Che è quella che ti impedisce di pubblicare qualcosa di fallimentare, di sbagliato, di immangiabile, sbilanciato, oggettivamente cattivo, praticamente irrealizzabile.
Ciò che, mascherato dietro all'aspetto accattivante e ruffiano di una bella foto, ti costringe a buttare ingredienti, tempo ed autostima nel cestino al termine del tuo sforzo.
Questa cosa mi fa talmente infuriare che non posso fare a meno di rompere le scatole all'autore. Divento odiosa, stron...ops perfida, vendicativa.
Scrivo messaggi educati chiedendo la ragione di quel fallimento, faccio notare le incongruenze, i difetti, gli errori.
Sono talmente rompi che una volta ho scritto pure ad un'importante casa editrice, perché sul libro di torte che avevo appena comprato, in tutte le ricette mancava la dimensione degli stampi da usare. E se non è un errore madornale quello!
Si, perché cari amici, non sempre è colpa nostra se una ricetta viene male.
Io ho fallito tante di quelle volte che mi viene da ridere, anzi, mi faccio quasi tenerezza, ma adesso, e non perché sono brava, adesso so esattamente quando la colpa è mia o della bufala che ho tentato di riprodurre.
E' l'esperienza. E' quello che io chiamo l'orecchio per la ricetta. Si, proprio l'orecchio.
Quando ascolti tanta musica, impari a capire la mancanza di intonazione, i tempi sbagliati, le stecche, le entrate farlocche.
Così quando leggi una ricetta ed hai l'esperienza di aver cucinato tanto ed osservato e buttato via molto, senti se quella sequenza di ingredienti e procedure "suona" bene.
Ma anche lì, credetemi, proprio quando pensavo di aver trovato quello che cercavo, il fallimento era dietro l'angolo.
Purtroppo però, per chi non ha il tempo né la voglia di cucinare tutti i giorni, il consiglio di un amico virtuale diventa una piccola ancora a cui aggrapparsi.
Così quando la ricetta non viene, la colpa non si da mai all'autore ma a se stessi, alla propria incapacità, a qualche possibile errore fatto durante il percorso.
Imparate da oggi a chiedervi se la ricetta con cui avete fallito sia corretta.
Imparate a cercare, confrontare, perdete un po' di tempo a farvi delle domande, aprite un manuale di tecniche cucina, non smettete di voler imparare.
Non guardate con occhi lucidi quella foto così incantevole e palpitante che occhieggia dal monitor perché potrebbe essere una pianta carnivora, pronta a magnarvisi con tutte le scarpe!
Che io ami i dolci a base di riso, è risaputo.
Che su questo blog ce ne siano diversi e che ad oggi i budini di riso alla senese siano una delle ricette più cliccate della mia intera produzione, tutt'ora mi sorprende.
Oggi ne aggiungo un'altra alla mia collezione, molto particolare, e restando nel tema di questo post, ho ritenuto di dover aggiustare leggermente perché decisamente sbilanciata.
La ricetta si trova su Sale e Pepe di questo Settembre ed assolutamente deliziosa, se non che la quantità di zucchero prevista è davvero eccessiva.
La particolarità di questa torta è, oltre ad essere naturalmente gluten free, la presenza di un guscio morbido e friabile in cui è contenuto il riso e che durante la cottura, avvolge ed abbraccia il ripieno mascherandolo alla vista.
La sorpresa si ha soltanto dopo la prima fetta. Provatela e mi direte.
Torta di riso di mamma Ada (Sale e pepe Settembre '15)
Ingredienti per 4/6 persone
100 g di riso Vialone Nano
150 g di farina di riso
5 dl di latte
180 g di zucchero (la ricetta ne prevede 250)
110 g di burro
3 uova medie
30 g di cramberries disidratati e ammollati (mia aggiunta perché volevo un pizzico di acidità)
i semi di una bacca di vaniglia e la bacca (la ricetta prevede Vanillina - aborroooooooo)
1/2 bustina di lievito per dolci
la scorza di mezzo limone non trattato
zucchero a velo per rifinire (fatevelo in casa con il cutter)
un pizzico di sale.
In una casseruola dal fondo spesso, fate bollire il latte, le metà della scorza di limone, i semi e la bacca di vaniglia.
Unite il riso quando bolle e fate cuocere a fiamma dolce per 18/20 minuti, mescolando via via affinchè non si attacchi.
A cottura il riso avrà assorbito tutto il latte.
Aggiungete un cucchiaio di zucchero e 10 g di burro. Mescolate e fate raffreddare completamente.
Montate il burro morbido con 100 g di zucchero fino a che non sarà bello chiaro e gonfio.
Unitevi la farina di riso, il lievito ed il resto della scorza di limone.
Separate i tuorli dagli albumi. Montate a neve gli albumi ed incorporateli al composto di farina di riso ottenendo un impasto piuttosto consistente.
In un'altra ciotola sbattete i tuorli con il resto dello zucchero fino a che non saranno belli gonfi quindi aggiungetevi il riso cotto da cui avrete eliminato la bacca di vaniglia.
Adesso imburrate e coprite di carta da forno uno stampo da 20 cm di diametro.
Sul fondo versate l'impasto di farina di riso e distribuitelo con una spatola di gomma a formare un guscio lungo tutte le pareti e sul fondo.
Adesso versatevi il composto di riso facendo in modo che non oltrepassi il bordo del guscio.
Cuocete la torta in forno a 150° per 1h40 c.ca. Fate sempre la prova stecchino.
Una volta fredda sformatela e spolveratela con zucchero a velo.
Si conserva bene per un paio di giorni coperta con pellicola.
Magazine Cucina
Torta di riso autunnale gluten free: le bufale graziose ed i fallimenti in cucina.
Da Andantecongusto @AndantecongustoI suoi ultimi articoli
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