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Torta ripiena di confettura settembrina.

Da Melagranata

Settembre, andiamo!

 

Torta ripiena di confettura settembrina.

Si ricomincia. Ve l’ho già confessato? Non so, comunque se mai mi ripeto :  per me l’anno comincia a Settembre. Oggi. Perchè comincia la scuola. E il mio anno se ne impippa di quello solare: lui, il mio anno, comincia quando inizia la scuola e finisce a giugno…che ne faccio dei mesi estivi? Oh, quelli non contano, nell’anno. Sono l’estate, territorio libero!! 
Oggi, quindi, si parte. E per me…si parte doppio!
La fotografa ricomincia la scuola. Sabato abbiamo ritirato gli ultimi libri, abbiamo comprato penne e quaderni. E’ moderatamente eccitata, un tantino annoiata, sotto sotto felice di ritrovare compagi e professori. Nella settimana avremo da rinnovare l’iscrizione alla scuola di Danza e a quella di Musica. E ritirare , aiuto!, il foglio rosa per guidare il motorino, allenandosi per l’esame di guida.
La Perla ha trovato casa. Vi ricordate che vi dicevo che c’erano novità, a casa Melagranata? Eccole qui! La Perla  e il suo amore, che ha avuto finalmente il trasferimento a Genova, han trovato casa. (Qui vicino, vicinissimo!) E da mercoledì inizieranno i lavori, per rendere un appartamento grazioso di quattro camere, cucina e bagno un vero nido d’ammmmmmmore!
Ricominciamo, quindi, con mille impegni, progetti, con la gioia di fare le cose insieme…e un dolce!
Un dolce morbido e voluttuoso, fatto di confettura profumata, imprigionata in uno scrigno di pasta soffice e fragrante. Che mi ha fatto venir matta, col caldo che fa, a stenderla, ma che vale tutta la fatica: è semplicemente sublime!!
Vale qualsiasi marmellata o confettura, ovviamente. Con quella di fichi sarà una goduria, ma provate questa, che ho preparato l’altra sera, con un cestino di prugne Regina Claudia , qualche peschina tabacchiera, un po’ di vaniglia e un bicchierino di Calvados… c’era un profumo in casa!!!

Torta ripiena di confettura settembrina.

Torta ripiena di confettura settembrina.

Per la pasta :
200g di farina 00
150g di burro
75g di zucchero
1 uovo
sale
1/2 bustina di lievito per dolci
Burro e farina per lo stampo

Confettura per la farcia.

Impastare rapidamente, con la punta delle dita o nell’impastatrice, la farina mescolata al lievito e il burro, ridotto a pezzettini ed ammorbito a temperatura ambiente. Aggiungete lo zucchero, l’uovo, un pizzico di sale. Impastate velocemente, formate una palla e riponete in frigo, in una scodella coperta da pellicola. Lasciate al fresco per un’ora circa.
Stendete ora la pasta e rifasciate una tortiera di 24 cm, imburrata ed infarinata. Con la pasta rimasta, stendete un cerchio del diametro della tortiera.  Riponete nuovamente tutto in frigo, per 15 minuti. Farcite la tortiera con la confettura, coprite con il cerchio di pasta rimasta , pizzicate bene i bordi in modo da sigillare il tutto. Riponete ancora in frigo.
Portate il forno ad una temperatura di 200° ed infornate la torta per ca. 35 minuti
Dopo averla sfornata, fatela intiepidire e spolverate di zuchero a velo.
E’ magnifica tiepida, ma pure fredda, il giorno dopo, ha il suo perché!! 

(Nota .Che lavoriate questa pasta con l’impastatrice o a mano, cercate di farlo rapidamente e riponete in frigo l’impasto ogni volta inizi ad attaccarsi alle dita.)

Confettura di prugne Regina Claudia, pesche tabacchiera, vaniglia e Calvados.

1 kg di prugne Regina Claudia
500 g di pesche tabacchiere 
750g di zucchero di canna chiaro
1 bacca di vaniglia
1 bicchierino di Calvados

(Il peso della frutta si intende di frutta già denocciolata e pulita)
Tagliare a pezzetti la frutta, coprirla con lo zucchero, unire la bacca di vaniglia aperta, il Calvados e mescolare bene. Porrtare a leggerissima ebollizione, ritirare dal fuoco, far raffreddare, coprire e riporre in frigo.
Il giorno dopo riportare il composto sul fuoco, far cuocere mescolando fino a consistenza desiderata (circa 15 minuti), eliminare la bacca di vaniglia ed invasare bollente, in vasi di vetro sterilizzati. Chiudere, utilizzando tappi nuovi, rovesciare i vasetti e lasciar raffreddare, coperti con un panno di lana. Procedere alla sterilizzazione come d’abitudine.


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