L’ex marito di Tory Burch impedisce l’espansione della sua azienda.
Tory Burch’s ex-husband prevents her business from expanding.
Un mese fa Chris Burch, ex marito di Tory e co-fondatore del brand Tory Burch, era stato costretto a lasciare la posizione di co-presidente a causa delle somiglianze tra l’estetica del suo marchio C. Wonder e quello che porta il nome di Tory Burch
Tra i potenziali acquirenti della partecipazione azionaria figurano Coach con il quale potrebbe dar vita a una potenza nel settore del lusso accessibile che è uno dei segmenti più interessanti del retail in questo momento e PPR, il colosso francese del lusso che già possiede Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga, Brioni, Stella McCartney, Sergio Rossi, Boucheron, Girard-Perregaux e JeanRichard, che, invece, consentirebbe a Tory Burch di elevare il livello dell’etichetta.
Ad ogni modo, secondo alcune fonti, Tory “spera di riuscire a raggiungere un accordo che valuti la sua compagnia sopra i 2 miliardi di dollari” se non fosse che Chris sembra volere 600 milioni di dollari per la sua quota di azioni della società, una cifra che significherebbe “un valore sbalorditivo della compagnia, pari circa a quattordici volte i 140 milioni di dollari dell’ebitda”.
Quindi, l’analogia nel concept tra C. Wonder e Tory Burch, con la conseguente confusione nei consumatori, che potrebbe portare a una complessa causa legale se Chris non assecondasse le richieste di Tory di modificarlo e la “cifra elevata”, ben al di sopra del valore della griffe, richiesta da Chris per la sua quota scoraggerebbe qualunque finanziatore.
“Nessun investitore si muoverà – ha ipotizzato la fonte – finché questa situazione con C. Wonder non verrà risolta”.
E, certamente, non fa ben sperare per il futuro.