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Tosca, la buona

Da Gullclouds
La storia di Tosca ci viene raccontata dalla nostra carissima Nella con tutta quella dolcezza che rende il ricordo ancora vivo ....  e quell'amore che non lascia mai il cuore ....
TOSCA, LA BUONAQuanto tempo non scrivo nulla sui miei adorati pelosoni e penso sia ora che vi venga un po' a cercare.
Voglio parlarvi di una mia cagnona, purtroppo andata a riposare non molto tempo fa, che il canile Enpa aveva chiamato Tosca. Già il nome mi affascinava, ma quando vidi lei, l'amore scattò subito!
Mi era morta una cagnina di ictus alla veneranda età di 18 anni.
Desideravo tanto un bassotto a pelo ruvido, sono sempre stati la mia passione, ma con il giardino che abbiamo, il buco più piccino è quello del cancello.... Su di un giornale dove si vende di tutto, andai nel "reparto" animali, e trovai un'inserzione di una gentile signora che offriva una cucciolona di "Schnauzer" nero, molto dolce, trovata ferita, ma curata. Contattai incuriosita la signora, che in seguito diventò una delle mie amiche più care, romana doc, con un attico magnifico vicino a Trastevere, dove si può dominare tutta la capitale, sempre in crisi, perchè trasferita in Liguria, ma ampiamente ricompensata per tutto ciò che dona agli animali.
Andai subito subito al canile, e mi presentarono questa cucciolona di circa tre anni, trovata investita da un motorino per la strada, con un' anca spezzata ed una inutile operazione di sterilizzazione che metteva in bella vista una grande ferita, inutile anche quella, perchè alla cagnolona gli antichi proprietari avevano già fatto il tutto. L'amore fu a prima vista. I suoi occhi erano di una dolcezza infinita, le sue maniere tenere e rustiche nello stesso tempo, la simpatia scattò immediata e fui dispiaciuta di lasciarla ancora al rifugio, per la sua convalescenza. Era talmente bella e buona, che non fu messa mai in gabbia, ma trascorse il mese necessario per la riabilitazione, con i custodi del canile, nella loro casa.
Piansero, anche se di gioia perchè Tosca aveva trovato una famiglia, quando me la portarono a casa. Si abituò subito a tutto ed a tutti, anche al suo compagno di vita un po' nevrotico, il mio breton Bruce, che la accolse come un'amicizia già fatta da lunga data. Era talmente discreta che a volte non si capiva dove si nascondesse, molto abitudinaria, incline alle coccole, ma sempre misurata nel porsi. Rimase zoppa per tutta la vita, il suo incedere era caratteristico veramente. Ma era una gran bella zoppetta, che non aveva questa anomalia quando correva velocissima nei prati. Morì come era vissuta, senza dare noia. Improvvisamente all'età di 15 anni, non si resse più sulle gambe. Sembrava un male passeggero, invece era leucemia fuminante!
Ciao mia buona dolce Tosca, ti ricorderò per tutta la vita!

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