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Toscani marci

Creato il 06 marzo 2011 da Frankezze

Toscani marci

Qualcuno dovrà firmare il certificato di morte di Oliviero Toscani.
L’ultimo elettroencefalogramma risulta fatalmente piatto. Il succo dell’arringa è che le donne sono tutte trote, io sono un gran salmone, quelle italiane sono pure un po’ scorfane. Poteva darsi all’ittica. E’ noto da tempo che il modo migliore per affossare un bel dibattito è darlo al 48, il morto che parla. Avevamo già sospettato della sua dipartita, vedendo l’affissione tristissima di Almo Nature, una marca di cibo per animali, con la maschera del pet e due belle zinne in mostra che male non fanno. Qualcuno in questo mercato dovrebbe citare il buon esempio della wonderbra che pur avendo più pertinenza col prodotto, ha ribaltato con originalità il punto di vista e in modi divertenti fa pensare a qualcosa di peccaminoso ma senza mai mostrarlo direttamente.

Toscani poi è considerato un pubblicitario, ma come giustamente afferma il mitico Donald Draper è un fotografo, e la campagna Jesus senza il titolo di Pirella “Chi mi ama mi segua”, sarebbe rimasta solo un fantastico culo.

Peccato, perché Toscani è rimasto nel cuore di molte persone con preti che baciavano suore, bambini appena nati, cavalli neri che ingroppavano cavalle bianche, ma adesso ha cominciato a stare sul cazzo a molti. Perché di personaggi sgarbati ne troviamo quanti ne vogliamo. Offendere le donne italiane è come fare buu dallo stadio ai calciatori neri, è un’unione di razzismo e misoginia. Prepariamo il coccodrillo al nostro Oliviero, appuriamo che gli unici toscani buoni si fumano dopocena e prepariamo una controbattaglia estetica.
Le prime chiamate in causa saranno le sanculotte.


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