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Dopo l’episodio scalognato delle “sette lepri”, il consigliere comunale Toscani, medico di professione e giureconsulto per hobby, in questi anni vissuti da semplice consigliere di opposizione, ha tentato ripetutamente di accreditarsi in Consiglio, senza successo di voti, nel campo del diritto urbanistico, lasciando ai posteri, in alcune registrazioni web, qualche perla che lo relega di default nella dottrina minoritaria.
Non pago dei risultati, il consigliere Toscani nell'ultimo consiglio comunale del 29 aprile c.a.(vedi registrazione web, W la diretta web!) ha tentato il riscatto in diritto amministrativo, avventurandosi in una “lectio magistralis” ad oggetto l’apologia del Presidente del Consiglio comunale.
In realtà, a ben vedere, un abbraccio mortale alla Gambarini.
Ma veniamo ai fatti: il consigliere Toscani, nel Consiglio comunale del 29 aprile scorso, ha esordito, con la solita citazione “pro bono sua” delle fonti del diritto per avvalorare la legittimità e la correttezza dell’azione del Presidente del Consiglio comunale Gambarini.
Strano, non glielo aveva chiesto nessuno, si parlava di rendiconto 2012, quindi un motivo lo avrà avuto.
Curiosi come siamo, e ricordando come il gruppo consigliare del Pd aveva al tempo dichiarato, i siamo rivisti le registrazioni web degli ultimi mesi, che riprendiamo qui sotto, aggiungendo qualche premessa, affinché sia chiaro a quali episodi e a quali fatti il consigliere Toscani ha dedicato la sua memoria difensiva.
Toscani permettendo, l'art. 39 del testo unico sugli enti locali, D.lgs. 267/2000 definisce il Presidente dell'Assemblea consiliare, quale presidente di tutto il collegio, nella sua unità istituzionale e suo rappresentante, in funzione non già strumentale all'attuazione di un indirizzo politico ma al corretto funzionamento dell'istituzione in quanto tale, ovvero, in funzione neutrale; Toscani permettendo, i poteri spettanti al Presidente del Consiglio comunale sono strettamente connessi alla doverosità dei compiti, il principale dei quali è la convocazione del consiglio, talmente rilevante da fare prevedere al legislatore l'esercizio del potere sostitutivo dell'Autorità Prefettizia, in caso di inosservanza degli obblighi di convocazione;
Toscani permettendo, l’art. 9 dello Statuto comunale definisce il Presidente del Consiglio comunale quale figura istituzionale che rappresenta tutto il Consiglio nei rapporti pubblici e con gli altri organi comunali e che all’espletamento delle sue funzioni si ispira ai principi di imparzialità e di equidistanza dalle parti politiche rendendo effettivo il diritto delle minoranze a svolgere la loro funzione di critica costruttiva e di controllo dell’operato della pubblica amministrazione nel superiore interesse della collettività;
Toscani permettendo, il Presidente del Consiglio comunale è, pertanto, organo istituzionale, rappresenta il Consiglio e ne dirige i lavori. Per l’esercizio delle sue funzioni il Presidente si ispira a criteri di imparzialità intervenendo a difesa dei compiti del Consiglio e dei diritti di tutti i consiglieri, così come previsto dal D.gls. 267/2000, fatte proprie dal Consiglio Comunale nel già citato art. 9 dello Statuto Comunale;
Toscani permettendo, l’elezione del Presidente del Consiglio comunale, pertanto, costituisce espressione di "fiducia" di tutta Assemblea comunale, quale che sia la parte politica di appartenenza del designato Presidente, sulla capacità dell'eletto di farsi garante del corretto funzionamento dell'organo; Toscani permettendo, al Presidente del Consiglio comunale spettano tutti i poteri per garantire l’effettività dei diritti dei consiglieri, nonché il corretto svolgersi dei lavori del Consiglio stesso, secondo le previsioni di legge e statutarie; Toscani permettendo, il Presidente del Consiglio comunale è titolare dell'incarico di un pubblico ufficio che deve essere utilizzato non per conseguire fini propri, ma garantire diritti e prerogative di terzi, la cui violazione costituisce segnale rivelatore di comportamento censurabile; Toscani permettendo, nelle fasi di apertura del Consiglio comunale del 29 agosto 2012, senza intesa con gli altri colleghi consiglieri, è stato concesso ad un consigliere comunale, per bocca della Presidente, la lettura di un comunicato politico al quale si associava la stessa Presidente e nel quale si informava l’Assemblea comunale delle funzioni e dei poteri dei rappresentati locali del partito Pdl e dei loro vicari, con numerosi richiami allo statuto del partito “Popolo delle Libertà”, anticipando l’imminente riunione del direttivo provinciale del partito Pdl per l’assunzione di decisioni verso gli iscritti allo stesso partito; il tutto, durante lo spazio per le comunicazioni del Presidente del Consiglio, con finalità estranee alla presidenza, scambiando ambiguamente e a piacimento, il ruolo di Presidente del Consiglio comunale con quello di coordinatore comunale del PDL; da notare che a quest'ultimo incarico, tutto politico, la Presidente del Consiglio comunale viene cooptata il 26 gennaio 2010, cioè sette mesi dopo la sua l'elezione a Presidente del consiglio; Toscani permettendo, la convocazione “fuori termine” del consiglio comunale 4 settembre 2012, in violazione delle previsioni di cui all’art. 39 del D.lgs. 18/8/2000 n. 267, disattendendo la formale richiesta del Sindaco in data 14 agosto 2012, è elemento di per sé sufficiente ed idoneo alla decadenza del Presidente. Il diritto di riunione dell’Assemblea comunale nei termini di legge non è stato garantito nonostante l’oggetto della richiesta del sindaco fosse di data certa, chiara, lecita, possibile e manifestamente pertinente alle competenze dell’assemblea comunale. L’art. 9 dello Statuto comunale “Presidenza del Consiglio comunale” dispone, al comma 11, la decadenza automatica dall’ufficio in caso di mancata convocazione del Consiglio nei termini di legge; Toscani permettendo, in occasione della seduta consiliare del 25 settembre 2012, durante lo spazio riservato alle comunicazioni, il Presidente del consiglio comunale dava lettura di una comunicazione a firma dei “massimi rappresentanti provinciali” del Pdl (avv. Paolo Buzzi e dott. Massimo Moine) i quali, ai sensi dell’art. 32 dello statuto Pdl, comunicavano le loro direttive politiche all’indirizzo del Presidente del Consiglio comunale di Fidenza e al Segretario generale del comune di Fidenza, anziché comunicarle al coordinatore comunale del partito;
Toscani permettendo, in occasione della seduta consiliare del 4 ottobre 2012, durante la discussione della proposta di deliberazione ad oggetto il “PRU Stazione”, il presidente del Consiglio comunale interveniva dando lettura di un documento politico, rivolgendosi direttamente al Sindaco e al Vice sindaco più volte citati nell’intervento, svolgendo contemporaneamente le funzioni di controllore del corretto funzionamento dell’Assemblea comunale e di controllato, ripetendo comportamenti avvenuti in precedenti Consigli comunali che manifestano incapacità di farsi garante del corretto funzionamento dell’organo assembleare, vulnerando la sua neutralità e la posizione super partes, esprimendo critiche politiche rivolte al Sindaco e al vice sindaco, in violazione di disposizioni di legge e regolamentari disciplinanti le funzioni presidenziali, reiterando comportamenti e atteggiamenti incompatibili con il suo ruolo istituzionale super partes ed idonei a interrompere il rapporto di fiducia intercorrente con l’Assemblea consiliare; Toscani permettendo, in occasione della seduta consiliare del 4 ottobre 2012, dopo la chiusura della discussione della proposta di deliberazione ad oggetto il “PRU Stazione”, il Presidente del Consiglio comunale interveniva esprimendo una “dichiarazione di voto” sulla proposta di deliberazione ad oggetto il “PRU Stazione”, in palese violazione dell’art. 28 del Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, esercitando contemporaneamente la quadruplice funzione di: 1) presidente del Consiglio comunale; 2) capogruppo di sé stessa; 3) consigliere comunale; 4) coordinatore comunale del partito Pdl; La stessa solfa, Toscani permettendo, è avvenuta nei consigli comunali successivi (W la diretta web!) compresi quelli nei quali sono stati votati e rivotati i nuovi revisori dei conti, quello di approvazione del bilancio di previsione 2013 e, da ultimo, quello del 29 aprile scorso, dove, Toscani permettendo, il Presidente del Consiglio comunale dopo avere ripetutamente richiamato l’attenzione dei consiglieri sulle responsabilità derivanti da danno erariale è ritornata ad essere una e trina, anzi quatrina leggendo l’ennesima dichiarazione di voto. Nella sostanza il consigliere Toscani in Consiglio comunale, prima di suicidarsi (ndr: politicamente parlando) ha garantito che i suddetti comportamenti, non costituiscono palesi violazioni - reiterate - degli obblighi inerenti l'ufficio e di neutralità della funzione, e che non costituiscono valide ragioni di cessazione dalla carica di Presidente; Cioè, con questa sviolinatura stonata alla Gambarini, il consigliere Toscani, prima di togliersi la vita (ndr: sempre, politicamente parlando e riletto questo post -clicca qui- del 4 aprile 2010) ci ha assicurato che i descritti comportamenti del Presidente del Consiglio comunale, con i quali ha portato all’attenzione dell’assemblea consiliare fatti personali o circostanze che riguardano progetti di azione politica che la impegnano nel diverso ruolo di coordinatrice comunale di un partito, rappresentano un uso legittimo delle funzioni attribuite dalla legge e dallo statuto comunale al presidente del consiglio, e che la Gambarini non si atteggia in sede consiliare come protagonista della politica locale ma come soggetto “super partes”, ponendosi in posizione di assoluta compatibilità con l’esercizio del ruolo di garante dell’Assemblea e di terzietà propria della funzione di presidente dell’Assemblea comunale. Parola di Toscani … tutto impietosamente registrato. W la diretta web! http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane
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