Nelle migliori edicole e fumetterie. da martedì 22 giugno! http://touch-mag.blogspot.com/2010/05/touch-number-one.html
BLUE è un mensile che per 18 anni è stato il tempio impudico e smagliante dell’immaginazione erotica, più ancora che del fumetto erotico che ne costituiva il suo baricentro visivo e narrativo. Arrivato al capolinea del duecentesimo numero, “Blue” chiude. Nel suo momento migliore era arrivato a vendere vicino alle ventimila copie a numero. In quest’ultima sua stagione, resa zoppicante dall’impoverimento radicale del mercato delle vendite in edicola, era sceso a 2.500. In questi ultimi quattro anni era stato diretto da Laura Scarpa, una veneziana che i fumetti li disegna ma insegna anche come disegnarli. Sarà lei a dirigere la rivista di cui sappiamo soltanto il titolo, “Touch”, che già nel gennaio 2010 nascerà dalle ceneri di “Blue”.
L’aveva fondata nel 1991 Francesco Coniglio, piccolo grande editore romano che ai libri i più difficili da proporre e da commerciare ha generosamente dedicato e dedica tutta la sua vita. Coniglio ne era l’imprenditore, il direttore che sceglieva o si inventava gli autori portanti di ogni numero, l’artigiano che curava ogni particolare della grafica, il factotum. Editorialmente parlando e per 18 anni, come dice lo scrittore e sceneggiatore argentino di fumetti Carlos Trillo, per 200 volte Coniglio s’è buttato giù dall’ultimo piano e ogni volta la faceva franca. Allenatore di una squadra di illustratori e giornalisti degni di una Champions, per 18 anni Coniglio ha saputo offrire un repertorio stuzzicante di immagini e di stimoli intellettuali al modo di una contro-Accademia.
Qualche link prima di leggere il resto: www.blueblog.it | Touch su Facebook | www.coniglioeditore.it
Laura Scarpa, direttrice della rivista dice:
C’è sempre malinconia in una chiusura, un senso – quasi – di fallimento. Ma poiché questo è un finale e però anche un inizio, facciamo festa.
Quanti autori sono passati sulle pagine di “Blue”, molto prima che io vi arrivassi gradualmente. Allora ero solo “amica di famiglia”, poi ho cominciato con qualche illustrazione per i racconti dell’amico Luigi Bernardi. Poi furono i primi fumetti.
Tre anni fa (o sono ormai quattro?), presi in mano “Blue”, riducendone le uscite, ma cercando di riportare la qualità a quella dei tempi d’oro. Da molti anni scrivevo su queste pagine la rubrica “Cuori di carne”, che mi era sembrata necessaria a ristabilire un equilibrio, quello tra la vita, il sesso e l’amore. Non ho mai usato pseudonimi, non ho diviso con firme diverse i miei lavori erotici da quelli più casti. Ero qui. Ho assunto tanti ruoli. Insomma, in “Blue” mi sento come la cameriera che, arrivata ragazzotta dalla campagna alla fine conduce la casa da governante, senza esserne padrona, ma possedendone le chiavi. Ecco il mazzo che serve per chiudere il portone, ora, sbarrare le finestre, chiudere cantina e soffitte. Ma prima aprire i cancelli, far entrare tutti, perché si fa festa: entrate ospiti, bevete gli autori, brindate a “Blue”, al suo passato glorioso e a quello che verrà. Ecco il brindisi:
“E’ la fede degli amanti come l’araba fenice: Che vi sia ciascun lo dice; ove sia nessun lo sa. Se tu sai dove ha ricetto, dove muore e torna in vita…” [Arietta del Metastasio per il Demetrio (1731) citata dal Da Ponte in Così fan tutte, trasformata in: "E' la fede delle femmine..."].
Amanti. Lo siamo stati, noi e voi. D’amore si è parlato sempre, anche quando era sesso, società, passioni, vizi e virtù. Ma parlando di sesso e di rapporti (e poteri e voleri) parliamo d’amore. Tra due, tre o quattro sessi (ora si parla di un quinto sesso: quello che non prova desiderio), tra due o più persone soprattutto (il sesso è scelta quotidiana), sempre il rapporto ha profondità indefinibili.
E’ amore o altro. Ma è “Blue”. E’ il “Blue” senza tempo, senza promesse eterne. Mai la rivista vi disse con voi per sempre, e invece nei rapporti ci cadiamo. Magari una volta nella vita, una volta sola, ci pensiamo: forever. Ma la fede degli amanti è come l’araba fenice… e “Blue” anche. Vagheggiato, utopico, muore e dalle sue ceneri stesse rinasce. Che questa rinascita abbia i lunghi tempi dell’originale “Blue” (quasi 20 anni, un’intera generazione) dipende da voi e da noi. Saremo capaci? Sarete fedeli e felici di esserlo?
Il sesso oggi lo guardiamo con occhi diversi da vent’anni fa, più liberi, più coraggiosi e anche più in lotta. Visto che oggi molta è apparenza televisiva, che la caccia al gay palesa intolleranze rabbiose e ignoranti, ma che in una vita migliore la sessualità è più libera. Dove andremo? Non lo so. Credo vi accompagnerò, ho ancora qualche chiave in tasca. Per ora si brinda… all’Araba Fenice, alle sue fiamme, alle sue ceneri, alla nuova Fenice. E’ morto il re, viva il re!
Alcune note biografiche su Laura Scarpa:
Nata a Venezia nel 1957, Laura Scarpa esordisce nel fumetto come autrice, su Linus, nel 1978.
Pubblica fumetti in volume e per riviste e si dedica, successivamente all’illustrazione per ragazzi.
Le sue esperienze nell’editoria e nel fumetto diventano più complete con l’insegnamento del fumetto e con il lavoro di editing per il Corriere dei Piccoli prima, e poi per Scuola di Fumetto, Blue e testate per ragazzi.
Come autrice ha creato vari racconti liberi (in particolare quelli erotici appardsi su Blue) e il personaggio di Martina, per Ragazza In, poi trasmigrato su lupo Alberto magazine, e oggi coprotagonista nel volume Amori Lontani. Scrive da vari anni sul fumetto (sulla rivista Scuola di Fumetto e i due saggi, «Praticamente fumetti» e «L’arte della sceneggiatura») e di erotismo.
Su Blue tiene da vari anni la rubrica Cuori di carne, di prossima raccolta in volume.
Lavoratori passionali, appassionati e passionisti che danno vita a Blue:
- Diego Coniglio
- Francesco Coniglio
- Valeriano Elfodiluce
- Andrea Leggeri
- Italo Rizzo
- Laura Scarpa
- Anna Segre
- Alessio Trabacchini
- Andrea Venanzoni
- Antonio Veneziani