Prima qualche dritta per chi volesse farla.
Il percorso, anche quello su strada bianca, è facilmente approcciabile con ogni moto, certo che andarci con una R1 potrebbe creare qualche problema e potrebbe rovinare la moto. Noi abbiamo incrociato una R1200R con zavorrina e un’Apecar 50cc.
Il percorso è ben segnalato, ci sono costantemente dei cartelli che lo indicano. E’ comunque meglio avere dietro un roadbook, giusto per sapere quando aspettarsi un cartello. Questo perché le strade sono indicate ma non con anticipo, ci sono delle frecce agli incroci. Un paio di volte noi siamo andati dritto perché non li abbiamo visti in tempo. Quindi sapere un po’ dove si deve andare aiuta.
Ma veniamo a noi.
Quest’anno la nostra ricerca del Magnifico Piegatore aveva portato a poco, sempre ostacolati dall’acqua. Decidiamo quindi di giocarci la carta “Eroica”. L’Eroica è un tour che si percorre solitamente in bici, si tratta di un circuito a forma di 8 lungo circa 208 km. Più della metà delle strade sono strade bianche, ovvero battute.
Decidiamo di dedicare all’Eroica un giorno interno e quindi siamo partiti il venerdì sera in direzione Cavriglia, dove abbiamo dormito. Giunti alla locanda scopriamo che il padre del proprietario è un signore di quasi novant’anni, appassionato di bici, amico del grande Gino Bartali e che è uno dei miti dell’Eroica. Ha una maglietta in lanina regalatagli da Bartali con la quale percorre ogni anno il suo giro. Un mito. Chissà, forse il “Mito dell’Eroica” conosce il Magnifico piegatore.
Comunque, il sabato mattina partiamo entro le nove, raggiungiamo veloci Gaiole in Chianti, partenza ufficiale dell’Eroica. Decidiamo di saltare il rituale del bicchiere di vino rosso alla partenza. Da subito i paesaggi diventano incredibili, si percorrono i crinali dei colli senesi, della zona del Chianti e poi si scende fino a Montalcino. Si tratta di un percorso molto semplice, alla portata di tutti con un minimo di precauzione.
La mattina il tempo è clemente e procediamo estasiati dai panorami. Non incrociamo nessuno, il Mugello e il raduno di Garmisch, attirano molte persone lontano dall’Eroica.
C’è poco da raccontare, siamo immersi in panorami splendidi, il ritmo è blando e c’è la voglia di fare centinaia di foto. Avendo mancato la tradizione di partire con un bicchiere di vino a Gaiole il brutto tempo decide di punirci e, dopo vari inseguimenti e scollinamenti, di raggiunge. Quando ormai un temporale sembra prossimo decidiamo di fermarci a pranzo, siamo a Buonconvento, poco oltre la metà. Il pranzo è buono, tipico, di quelli che ti riconciliano e ti danno le nuove energie per il pomeriggio.
Quando finiamo la pioggia è ormai al termine e notiamo il fatto che le strade comunque tengono bene. Anche noi giorni precedenti aveva fatto un po' d'acqua e questo conferma che le strade tengono.
Il giro continua così, con io e il Babber che commentiamo nell’interfono il nostro stupore ad ogni curva. Non ci sono molti dislivelli e quindi si procede sempre facilmente, c'è la possibilità di atteggiarsi a grandi manici delle strade bianche, tanto è facile il percorso.
Alle 16.00 siamo di nuovo a Gaiole, dopo aver percorso tutti i 208 km.
Ci sono tre versioni dell’Eroica, quella da 208 è la più lunga ma volendo si può accorciare.
La sera siamo stanchi, anche se i km sono pochi le strade bianche richiedono attenzione e comunque siamo fuori dalla mattina.
Alla fine che dire, rendono più le foto di mille racconti, è un giro visivo, dove si incrociano panorami splendidi.
Non è il posto dove imbattersi nel Magnifico Piegatore che probabilmente era al Mugello e si è divertito a vederci impolverati e sporchi. Anche se quel Libero.....
E' un modo di andare in moto che a me piace, è puro turismo, non ha senso correre su queste strade, è meglio gustarsele, dare spazio a tutti i sensi: la vista coi panorami da cartolina; gli odori che si alternano, ora erba, ora foresta, ora polvere; il tatto quando senti sulla pelle il fresco degli alberi o la polvere; l'udito col silenzio rotto solo dal suono delle moto. E' piacevolezza allo stato puro, almeno per chi intende la moto come me. Poi è anche facile trovare da mangiare bene, in queste zone.
Le strade sono ben tenute, unico fastidio nei punti dove sono passati dei cingoli e si procede saltellando.
Un’ultima raccomandazione: metà del percorso è su strada asfaltata ed è un percorso con asfalto sempre ottimo e con delle belle curve. Però fate attenzione, le vostre gomme saranno sporche e non avranno il giusto grip. Prendetevela comoda, anche quando le curve invitano a ritmi più sostenuti.
Vi metto alcune foto, le altre le trovate su Flickr.