Sarà l’Australia il palcoscenico sul quale farà il suo esordio il Team Lampre.
La formazione dei patron Galbusera muoverà infatti le prime pedalate ufficiali per il 2013 in occasione del Down Under Classic (20 gennaio) e del Tour Down Under (dal 22 al 27 gennaio), gare per in vista delle quali atleti e personale della squadra partiranno dall’Italia già dal 12 gennaio.
Lo staff tecnico della compagine del general manager Saronni ha selezionato una formazione in grado di presentarsi equilibrata sia per gli arrivi a ranghi compatti, sia per le frazioni dal percorso più movimentato.
Questi i sette corridori a disposizione del ds Bruno Vicino: Davide Cimolai, Elia Favilli, Roberto Ferrari, Matthew Lloyd, Manuele Mori, Daniele Pietropolli e Simone Stortoni.
Nello staff opereranno i massaggiatori Capelli e Napolitano, il meccanico Romanò e il dottor Beltemacchi.
Per gli arrivi veloci, Ferrari (in foto col general manager Saronni) sarà il corridore di punta, con Cimolai, Pietropolli, Mori e Favilli a supporto.
Mori, Favilli e Pietropolli andranno inoltre ad aggiungersi a Lloyd e Stortoni nella lista delle risorse alle quali il ds Vicino potrà attingere in occasione delle tappe più animate.
Uno degli atleti più attesi sarà Roberto Ferrari: “In Australia inizierà per me una nuova esperienza – ha spiegato lo sprinter bresciano -Le motivazioni non mancheranno: voglio mettermi alla prova con i migliori velocisti del World Tour e sarò spinto dalla adrenalina del debutto con il Team Lampre. In più, avrò un’occasione per entrare negli annali del ciclismo: dovesse giungere un successo in Australia, il mio palmares di vittorie coprirebbe tutti e cinque i continenti, visto che ho già centrato affermazioni in Europa, Asia, America e Africa”.
L’idolo di casa sarà Matthew Lloyd, il quale ha così riassunto le sue ambizioni: “Vengo da un periodo nel quale sono riuscito ad allenarmi bene sulle strade australiane. Il mio obiettivo è di iniziare la nuova stagione in maniera efficace: sarà importante farmi trovare pronto nelle frazioni mosse, magari nella seconda tappa con l’ascesa di Corkscrew Hill, per ripagare la fiducia della squadra e il calore che costantemente ricevo da parte degli appassionati australiani”.