È all’interno della sala Pirelli di Palazzo Clerici che la settimana della moda milanese Autunno/Inverno 2014-2015 prende inizio. L’onore spetta al fashion designer Angelo Marani. La location storica interpreta ed esalta la collezione che prende spunto dall’Impressionismo Francese e dal Secessionismo Viennese. Appena la sfilata comincia ci si ritrova catapultati in uno scenario incentrato sul connubio delle linee morbide del Liberty belga e delle linee più austere del Déco Italiano e dello Jugendstil Tedesco.
La sfilata si divide in tre tempi diversi ma allo stesso tempo concatenati tra loro. Nella prima parte prevalgono i toni del nero e del beige. Gli abiti hanno forme ben definite che entrano in contrasto con i ricami di paillettes presenti sui tessuti che creano movimento ad ogni passo. Trasformabilità e versatilità sono le parole chiave di questi primi abiti: zip decorative ma contemporaneamente funzionali ed in grado di ricreare e trasformare la complessità degli outfit. Si è condotti nella seconda parte attraverso l’uso sapiente del colore beige, che introduce a colori più forti e decisi: rosso e oro. Ora gli abiti sono arricchiti da stampe geometriche che alternano triangoli, rombi e quadrati in un continuo evolversi ed alternarsi di nuance e tessuti che si fanno più morbidi, lasciando spazio a chiffon, seta e cachemire. Tessuti tassellati, che sembrano intarsiati, impreziosiscono ed ornano volumi flessibili e leggeri. La sfilata si conclude con un omaggio ai quadri di Renoir e Monet. Gli abiti si tingono di avorio, azzurri e verdi lasciando intravedere paesaggi e stampe animalier e floreali che arricchiscono anche gli accessori. Tuniche che drappeggiano e fasciano dolcemente il corpo della donna per metterne in risalto la silhouette e slanciarne la figura.
Filo comune di tutta la sfilata sono le stole in pelliccia portate sulla spalla o sottobraccio con eleganza che aiutano a creare lo scenario dei primi anni del ‘900 pensato dallo stilista.
Una collezione audace scandita da ritmi crescenti in grado di sfiorare note delicate ma intense.
Andrea Regazzoli