Magazine Calcio

Tra dolori ed amore finito

Creato il 15 febbraio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Lo avevano etichettato con ogni epiteto possibile, da ex-calciatore ad obeso senza più speranza di rilancio di carriera. Ronaldo Luis Nazario da Lima, nato a Rio de Janeiro il 22 settembre 1976, ha annunciato il definitivo ritiro dalla carriera calcistica; la colpa va ad una sequela di infortuni infinita, ad un fisico penalizzato da fibre ossee e muscolari fragilissime.
Nella sua carriera sono state scritte tantissime pagine stupende.
Essendo impossibile ricordarle tutte, è preferibile guardare anche alle cifre che il Fenomeno ha consegnato alla storia del calcio mondiale:

  • 15 i gol segnati ai mondiali, miglior marcatore nella Storia dell'intera manifestazione;
  • 300 gol segnati nei campionati di Brasile, Olanda, Spagna ed Italia;
  • 97 presenze nella nazionale brasiliana, decorate da 62 gol;
  • 3 Fifa World Player;
  • 2 Palloni d'Oro;
  • 4 Coppe Nazionali vinte;
  • 3 Trofei internazionali vinti.

Ronaldo è stato anche questo. Grazie a statistiche così, riuscirà ad incidere senza difficoltà alcuna il suo nome nella Storia.
Nel calcio contemporaneo, molti sono indecisi sul quale sia stato il calciatore più forte di sempre. Dinnanzi alle nuove generazioni, sembra lontano il dibattito Maradona-Pelè; ciò che è oggettivo, al di là delle opinioni, è che Ronaldo ha saputo essere quella linea sottile di demarcazione tra il dopo Pelè  ed il pre Messi.
Nella conferenza stampa di ieri si sono viste lacrime, sospiri, voce rotta ed inframezzata da mani sugli occhi per celare il dolore: "Troppi dolori, non ce la faccio più. [...]Quattro anni fa, quando ero al Milan, ho scoperto di soffrire di ipertiroidismo, che causa un rallentamento del metabolismo. Per curarlo servono ormoni che non si sposano col mondo del calcio, essendo considerati doping. Molti di voi (riferendosi ai giornalisti ndr) hanno ironizzato sul mio peso, ma non ho nessun rancore."
Accanto al rancore deposto, i figli ormai cresciuti e la gloria per un campione che ha saputo dare grandi emozioni agli amanti del calcio. Se ne va calcisticamente la carriera del primo fenomeno del nuovo millennio.
Se ne va il suo doppio passo, se ne vanno tiri angolati con millimetrica precisione.
Se ne va l'allegria brasiliana che ha difeso i colori di molte maglie, se ne va lasciando in molti tifosi immensa saudade.
Se non fosse stato tradito da tendini rotulei e muscoli di diamante, avrebbe potuto infiammare stadi ancora per qualche anno. Amato in Brasile, corteggiato da tutte le più grandi squadre del mondo nel suo momento d'oro. Dormendo per novanta minuti, riusciva a tirare fuori continue zampate vincenti per decidere le sorti di una partita.
"Oggi mi sembra di morire.", è stato il commento a margine della conferenza stampa che ha sancito la fine della sua prima vita di calciatore.
A molti sembra invece che una parte di calcio vero se ne sia andata, tra i cambi di marcia di questo giocatore indelebile per la storia. In mezzo, altrettanti calciatori che muoveranno pesanti passi dopo di lui.
"Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo" disse Pasolini, non troppo tempo fa.
Tra rappresentazioni sacre, capita che rappresentanti sacri vengano meno al loro recitare parti stupende.
Comunque sia, The Show must go on.
Grazie ancora per lo spettacolo offerto, Ronaldo.

TRA DOLORI ED AMORE FINITO: GRAZIE RONALDO


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog