A proposito di retorica e promesse: a Renzi capita spesso di fare affermazioni di buon senso. Ancora più spesso gli capita di non dare seguito ai suoi annunci. I sostenitori del premier in genere contestano questa analisi sostenendo che otto mesi sono pochi per giudicare l'operato del governo del Nazareno (a proposito: qual è il lasso di tempo consono per valutare ed eventualmente criticare le azioni di un governo? Un anno? Due? Mai?). Otto mesi potrebbero forse essere
pochi se non fosse che è stato lo stesso segretario Pd a determinare scadenze che il suo esecutivo non ha rispettato, come ad esempio nel caso - guarda un po' le coincidenze - del piano Terra Ferma, annunciato in pompa magna durante la conferenza stampa del 14 marzo, quella delle famose slide. Terra Ferma prevedeva uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro per interventi finalizzati alla tutela del territorio e alla lotta al dissesto idrogeologico. Il tutto coordinato da un’unità di missione che avrebbe dovuto essere operativa dal primo di aprile scorso. Quel progetto è rimasto lettera morta, non se ne trova traccia sul sito della Presidenza del Consiglio e nemmeno su quello del Ministero dell'Ambiente. Le uniche tracce web di Terra Ferma si riferiscono alla promessa in Power Point di Renzi che tale è rimasta. Alla luce di questo e di molti altri impegni disattesi è comprensibile che ci siano persone che faticano ad accordare fiducia al nostro premier. Resta la speranza, soprattutto per quanto riguarda la dolorosa vicenda di Genova, di essere piacevolmente smentiti.





