C'è il sole di Mezzanotte che splende sulle acque dell'Artico. C'è l'inverno e poi l'estate nelle isole che sono la quintessenza del Grande Nord, le Svalbard. C'è la seconda guerra mondiale così come è stato combattuta ai margini dello scacchiere. C'è un assassino spietato, la cui storia affonda in quegli anni ma che è ancora in circolazione. E ci sono molte altre cose ancora, in questo libro che sembra fatto apposta per sollecitare l'immaginazione e tuffarsi un una trama che scorre sotto gli occhi come un paesaggio nordico.
E' una lettura che esalta il piacere della lettura, Operazione Fritham di di Monica Kristensen (Iperborea), scienziata svedese (ma cresciuta in Norvegia) che è anche una delle più note esploratrici polari.
Alle Svalbard lei c'è stata per anni, per studiare le aurore boreali: e trapela da ogni pagina l'amore per queste terre così dure, anzi estreme, con la loro natura maestosa, i ghiacci dei fiordi, le storie che ancora aleggiano sulle città minerarie abbandonate e sui moli dei pescherecci.
Una storia è appunto questa, che si impernia sul ruolo particolare delle Svalbard nel corso della guerra nazista: isole neutrali, ma anche contese tra la Germania di Hitler e l'Unione Sovietica.
Vera anche la cosiddetta Operazione Fritham, il tentativo di riconquista delle Svalbard da parte di un gruppo di minatori norvegesi più due ufficiali inglesi. Spedizione a dir poco temeraria, poco preparata e male equipaggiata, figurarsi, due pescherecci contro la flotta e l'aviazione tedesca.
Ma cosa c'era d
ietro quell'operazione? E chi si nascondeva a bordo? Non dico niente, perché il resto, appunto, è solo il piacere della lettura...