Sergio Vanni, L’uomo con la mano alzata (Eclissi, 2012, € 12,00, pp. 230)
In questo giallo, che fa parte della cinquina dei finalisti al premio Azzeccagarbugli 2013 per il giallo poliziesco, ci sono alcuni buoni elementi, dalla scrittura al ritmo. Ma soprattutto mi hanno colpito i personaggi. C’è un commissario convincente, Eros Canti, un uomo colto nel momento di passaggio dal lutto per la moglie al fiorire di un nuovo amore. Nell’arco del libro Canti compie una personale metamorfosi che lo rende autentico e gli permette di restare nel ricordo del lettore anche oltre la fine del romanzo.
Figura a tutto tondo è anche il “colpevole”, un uomo di potere per niente banale e molto attuale, di cui in pochi tratti si delinea tutta la parabola esistenziale.
La trama è semplice ma costruita bene, con sorpresa al momento giusto; il lettore segue le indagini senza esserne escluso. Bello l’ambiente in cui si svolge il giallo, ovvero il mondo delle gallerie d’arte, che l’autore conosce bene avendone una lui stesso.
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Scritto da: Francesca Magni
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