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tra il giallo, il rosso e l’arancione II

Creato il 27 maggio 2015 da Omar
La Polillo se n’è andata (leggi: ha chiuso) con mio grande dispiacere ma qualcosa mi è rimasto. Dunque tra il giallo della Mondadori e il rosso e l’arancione della Polillo. (qui la prima parte)tra il giallo, il rosso e l’arancione IIParto dallo speciale Delitti in tribunale di R.Austin Freeman, Erle Stanley Gardner e Cornell Woolrich a cura di Mauro Boncompagni. Qui mi basta la presentazione data la notorietà dei testi:R. Austin Freeman, L’impronta scarlatta Un lotto di diamanti che scompare nottetempo da una cassaforte, un’impronta insanguinata che incastra il responsabile del furto. Ecco un caso all’apparenza già risolto, in attesa che alla vera soluzione si applichi la mente geniale del dottor Thorndyke.Erle Stanley Gardner, Perry Mason e la strana sposina Una donna con la curiosa tendenza a sposare l’uomo sbagliato rischia una condanna per l’assassinio del primo marito. L’Avvocato del Diavolo dovrà ricorrere a tutta la sua abilità forense per salvare la cliente da accuse fin troppo schiaccianti.• Cornell Woolrich, Gli scalini del patibolo Lamont è stato condannato alla pena capitale per omicidio e si prepara all’esecuzione tramite ghigliottina. Esaurite le possibili scappatoie giuridiche, gli resta una sola, disperata via di scampo affidata alla sua complice e amante. Fermare il boia…tra il giallo, il rosso e l’arancione IIContinuo con Fantasma in mare di Carter Dickson, Mondadori 2015. Intanto l’Edwardic, un transatlantico imponente che trasporta materiale bellico (siamo proprio in tempo di guerra) da New York verso un porto inglese con nove persone a bordo. E subito un’atmosfera da brivido, il vento gelido, l’oscurità, “una grande solitudine”, il cielo vuoto e il suono “lugubre” delle sirene. Atmosfera ideale per un omicidio. Solo che le impronte digitali lasciate dall’assassino non corrispondono a quelle di nessuno presente sulla nave! Grande tecnica narrativa con trucchetti, diversivi, spunti caricaturali e ironici, citazioni improrogabili di Holmes. E non mancano nemmeno momenti di turbamento da fascino femminile per rendere più complesso e stuzzicante il racconto con la conclusione finale magicamente cesellata dal nostro Merrivale (tutti lo conoscono). E se qualche lettore rimane ancora perplesso su aspetti fin troppo mirabolanti della trama, pazienza. Questo è Carter Dickson, alias John Dickson Carr. Prendere o lasciare.Chi desidera affrontare di petto il “caso” Carr ecco John Dickson Carr: The Man who Explained Miracles di Douglas G. Greene, Otto Penzler Books 1995 e The John Dickson Carr Companion di James E. Keirans, Ramble House 2015.tra il giallo, il rosso e l’arancione IILe pentole del diavolo di Nicholas Blake, Mondadori 2015. Quando uno stronzo (scusate la parola) potente e vendicativo muore ammazzato, per di più in un bollitore della sua fabbrica del Dorset, i sospettati sono tanti. Ognuno con il suo bravo motivo. È ciò che accade ad Eustace Bunnet inviso a tutta Maiden Astbury e ritrovato nel suddetto bollitore, ridotto a scheletro, con i suoi abiti e la dentiera artificiale che dimostra l’identità del bollito. In precedenza stessa sorte era capitata al suo cane Tartufo e su questa vicenda stava indagando l’investigatore dilettante e poeta Nigel Strangeways, chiamato dalla signora Sophie Cammison, moglie del dottor Herbert che lo aveva conosciuto a Oxford, per tenere una conferenza letteraria al circolo del paese.Aggiungo il solito testamento particolare che suscita sospetti, un frammento di pietra verde, momenti di azione, brivido, paura, altri morti ammazzati, il passato che ritorna, qualcosa di importante che sfugge all’inizio e si fa chiaro quasi in fondo (un classico). Colpo di scena finale non troppo difficile da prevedere per gli amanti del genere (però allora era un’altra storia) e qualche smagliatura nella trama.Comunque l’assunto del libro è questo: il diavolo fa le pentole ma non i coperchitra il giallo, il rosso e l’arancione IIIl lago della paura di William Kent Krueger, Mondadori 2015.Cork O’Connor, ex poliziotto, ora investigatore privato, moglie morta da due anni, è riuscito a riunire la sua famiglia dopo tanto tempo, tre figli e la cognata, “a bordo di una casa-battello su un remoto lago canadese”. Con la figlia Jenny, durante una escursione si ritrova su un’isola, quando arriva “un muro di nubi mostruoso” (il derecho) e tale “mostro colpì prima che potessero mettersi in salvo”. Un diluvio di vento e di acqua. I due si disperdono, Jenny rimane sola e in un capanno abbandonato trova un neonato vivo con il labbro leporino e una ragazza indiana torturata e uccisa con un colpo di pistola alla fronte. Fortunatamente padre e figlia riescono a riunirsi ma qualcuno potrebbe tornare per riprendersi il bambino con le più brutte intenzioni. E qualcuno ritorna con un fucile…tra il giallo, il rosso e l’arancione IIUna storia complessa, la prima parte degna delle narrazioni di avventura con il terribile temporale e la dispersione della famiglia, la lotta per sopravvivere, lo scontro con il cacciatore, l’arrivo dei “nostri”. Una storia dove si intrecciano vicende passate personali dure e crude, gli abusi sessuali, il fanatismo religioso di chi predica la fine del mondo, il commercio della droga, la forza spirituale degli indiani ojibwe per cui anche da una distruzione può nascere il buono, l’amore materno di chi non può avere figli e difende strenuamente il bimbo ritrovato.La prova in fondo al mare di Rufus King, Mondadori 2015 “Sono sopravvissuti in dieci al naufragio del panfilo Elsinore, colato a picco ai Caraibi dopo aver urtato uno scoglio. Ma non tutte le vittime sono perite nella disgrazia. Il ricco proprietario del battello e il secondo ufficiale sono scomparsi dopo, in circostanze misteriose”. Due fatti importanti: qualcuno “aveva mischiato un narcotico nell’acqua potabile” del barile per far addormentare i sopravvissuti e le carte di bordo sono sparite. Dunque c’è di mezzo un assassino, e se un personaggio che sa chi sia - “La prova è sotto i crisantemi”, afferma -, cade morto stecchito avvelenato dal cianuro nel cocktail del suo bicchiere, la faccenda diventa ancor più complicata, anche perché non si riesce a capire subito il significato dell’espressione.tra il giallo, il rosso e l’arancione IIUn bel problema per il tenente Valcour della polizia di New York che incomincia ad interrogare i vari protagonisti. Ma questo non basta. Occorre ritornare con tutti i superstiti sul luogo della tragedia ed un palombaro che si immerga fino a raggiungere l’Elsinore per trovare la prova decisiva. Solo allora il caso sarà chiuso con il classico colpo a sorpresa finale. Atmosfera di continui sospetti, tensione, paura e mistero lungo tutto il racconto.Lyndsay Faye Sherlock Holmes e il mostro dell’East EndLondra 1888. Siamo di fronte ad una lotta tremenda fra il nostro Sherlock e un assassino di prostitute che sta terrorizzando l’East End: Jack lo Squartatore (tanto per gradire). Uno scontro senza regole da rispettare, uno Sherlock agguerrito (suscita pure certi sospetti) come il suo avversario che soddisferà gli amanti delle sue avventure.Ho sposato un’ombra di Cornell WoolrichUno scambio di persona, uno scambio di identità. Tra le spire angosciose di Woolrich. Bestiale.tra il giallo, il rosso e l’arancione IIPassiamo al rosso dei bassotti attraverso libri scritti da diversi autori comeDelitti impossibili di AA.VV., Polillo 2012.Nove menti diaboliche pronti a farci strabuzzare gli occhi con le loro trovate altrettanto diaboliche. Ce ne sono di tutti i tipi. Per esempio qualcosa che sparisce in una stanza perfettamente chiusa. Era lì ed ora non c’è più. Si tratta di un testamento tenuto da una signora a letto svanito nel nulla. Nessuno l’ha portato via. Dovrebbe essere da qualche parte della camera, eppure una brancata di poliziotti non riesce a trovarlo. Ma c’è, mannaggia alla miseria se c’è… Oppure, oppure un corpo accasciato nella neve, morto insomma, con una serie di orme che portano al cadavere ma nemmeno una nella direzione opposta. Opera del diavolo?. E poi ecco quella del palombaro che si immerge per ritrovare i corpi di quattro annegati e ritorna su colpito a morte con un coltello che si usa per sfilettare il pesce. In bocca al lupo!tra il giallo, il rosso e l’arancione IIDelitti in treno di A.A.V.V., Polillo 2010. Tredici racconti di autori sorprendenti che hanno in comune il treno e quello che può succedervi di inaspettato, appunto, come un furto o l’omicidio. O tutti e due insieme.Se c’è il mistero della camera chiusa non può mancare quello del vagone chiuso (e ci si sta anche più stretti) dove giace il morto ammazzato e nessuno è potuto entrare ed uscire. A volte capita di trovare una donna pugnalata sotto il sedile di uno scompartimento, oppure due cadaveri all’interno con una signora viva e disperata che vuole uscire e il caso si fa ancor più complicato per il povero detective di turno. Povero e nello stesso tempo geniale se riesce a risolvere strategie assassine più complicate di certe elucubrazioni filosofiche.A volte, invece, succede che i passeggeri della metropolitana di Londra (siamo nel 1894) vengano uccisi con un colpo al cuore mentre se ne stanno tranquilli a leggere nel loro scompartimento e nessuno riesce a capire il perché e il per come. Occhio agli ometti ossuti che incominciano a parlare di omicidi (non si sa mai cosa può frullar loro per la testa), occhio ai treni che viaggiano in parallelo e…e insomma non la faccio lunga: tredici storie, tredici pezzi da novanta (Christie, Cole, Doyle, Crofts ecc…), tredici piccoli capolavori e più di tredici morti.Eh no, ragazzi, non mi perdete Enigmi e misteri di A.A. V.V., Polillo 2008. Vi posso perdonare tutto ma non questa sciagurata dimenticanza. Qui siamo di fronte alle migliori penne dell’età d’oro del mystery che non vanno perse. Assolutamente.Solo qualche accenno: Il delitto nella stanza che non c’è di Carter Dickson (è il solito John Dickson Carr) vale da solo il prezzo del biglietto: un morto pugnalato al cuore in una stanza con addosso un impermeabile verde rovesciato e poi ritrovato in un ascensore con l’impermeabile infilato nel modo giusto. La stanza in questione che addirittura sparisce e c’è pure di mezzo il daltonismo….tra il giallo, il rosso e l’arancione IICon Richard Austin Freeman e Il Sigillo di Nabucodonosor incontriamo il noto dottor Thorndyke, gioia di tutti gli appassionati del cosiddetto metodo scientifico di investigazione, qui alle prese con un avvelenamento da cianuro di potassio, orme, bastoni da passeggio, un sigillo cilindrico appartenuto a Nabucodonosor (vero e falso) e insomma un sacco di deduzioni tratte da un altrettanto sacco di osservazioni. Poi abbiamo La banconota da 5 sterline di Davide Frome, ma non fatevi ingannare dal nome dell’autore che trattasi in realtà dello pseudonimo della gentil signora Zenith Jones Brown creatrice di Mr Pinkerton, “un vedovo gallese di mezza età” che si intrufola nei casi di omicidio. Un corpo impigliato in una cancellata di ferro con un pugnale nella schiena, una banconota da 5 sterline macchiata di sangue fresco e l’arma non si trova perché bene occultata…E tanto basta e avanza.tra il giallo, il rosso e l’arancione IIL’arancione dei mastini è ben rappresentato da L’occhio indiscreto di George Harmon Coxe, Polillo 2011.Un imputato di omicidio, Nate Girad (dieci anni di racket) viene assolto per l’abilità dell’avvocato Mark Redfield. Al festeggiamento dell’evento partecipa anche Kent Murdock, ottimo fotografo del “Boston Courier Herald” che abita (bilocale economico) nello stesso palazzo di Nate. Qui incontra la ex moglie piuttosto ingrifata col sesso che non vuole il divorzio (però con 10.000 dollari si può fare…) e una bella ragazza in blu che lo snobba. Solo che più tardi se la ritrova impaurita nella sua vasca da bagno, mentre il sergente Bacon la sta cercando. C’è stato un omicidio e a rimetterci le penne proprio l’avvocatone famoso. Spunti: un balordo che sa qualcosa (che fine farà?), un giovane giornalista che vuole farsi strada e che gli sta alle calcagna, classici momenti di tensione, pugni, spari, una lampadina da flash che scoppia al momento giusto. Discreto approfondimento dei personaggi (almeno di alcuni), sguardi sulla società, un vecchio omicidio che può avere legami con quello attuale. Un hard boiled psicologico dignitoso che decolla traballando.tra il giallo, il rosso e l’arancione IILemmy Caution pericolo pubblico di Peter Chemney, Polillo 2011. Scritto in prima persona e al presente da Lemmy Caution, novanta chili di peso, evaso dal carcere di Oklahoma City per avere ucciso un agente di polizia. Ora si trova a Londra a seguire le tracce della bella e ricca Miranda Van Zelden, erede di un appetitoso patrimonio. Sua idea sposarla e poi beccarsi i quattrini dal padre che vorrà liberarsi di lui dopo avere scoperto che tipo sia. Ma non è il solo ad avere delle mire sul bocconcino prelibato. Dietro alla riccona ci sono pure due bande di malviventi.Classica storia di tradimenti, doppio gioco e violenza che cattura pure certe “signorine” come Connie e Lottie. Pistolettate e botte da orbi con Lemmy che le dà e le prende, movimento di corpo e movimento continuo di testa, decisioni veloci e se arriva il pericolo fa pure comodo la polizia. Bourbon e whisky al bisogno. E di bisogno ce n’è parecchio. Linguaggio diretto, duro, intriso di una ironia altrettanto tosta. La critica di allora lo trovò troppo violento. Oggi rientra nella norma e si legge sempre volentieri.Alla prossima (se…). [articolo by Fabio "Boss" Lotti]

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