Tra il porpora e l’avorio c’è il mio sguardo indifferente
ai mutamenti dell’ecosistema che dissestano
il verde con la lamiera della stratificazione urbana
C’è la strage dove andiamo a spiare i resti
di quelli che si salutano alle stazioni
C’è il semaforo che permette modesti avanzamenti
di corriera e il cartellone pubblicitario di un’auto
che non saprei distinguere dalle altre come le birre
(delle birre alla fine compriamo la marca)
E se per caso succede qualcosa di imprevisto
di bello e di imprevisto
corriamo a scriverlo su twitter e diventa
meno bello e meno imprevisto
Allora mi cancello dal finale che questo triste inizio
aveva preso la via del tubo di scarico
Aggrapparsi al resto è un ramo inciso
la destinazione è sola e nota, quando si piega
alla musica il verso il nesso il caso scompare
scompaiono, di me, non deve restare niente.