Il selfie tra ‘insetti’ può essere considerato il simbolo di questa campagna elettorale, dove si è detto e fatto tutto ed il contrario di tutto. Da Beppe Grillo, sempre contro la ‘stampa di regime’ che poi va ospite a Porta a Porta confezionando il suo show ed incassando ascolti record (27% in seconda serata) senza peraltro dire mai davvero quali siano i progetti dei 5 Stelle. “Se vinciamo noi il governo si dimette, Napolitano si dimette, faremo noi il governo!” Ecco i messaggi lanciati dal para-guru pentastellato. Che poi siano tutte bugie, pazienza. Renzi non si dimetterà, Napolitano pure. E se si andasse alle elezioni con questa legge proporzionale il M5S non avrebbe mai la maggioranza assoluta nelle Camere e quindi non potrebbe mai sognarsi di guidare l’esecutivo.
Poi uno distoglie lo sguardo dal populismo sterile grillino e trova il Presidente del Consiglio su un tapis roulant intento a farsi fotografare. Come Mussolini, ai tempi. L’uomo del fare. 80 euro in busta paga e tutto si aggiusta. A gennaio aveva annunciato un provvedimento al mese. Ne avesse rispettata una, di promessa. La legge elettorale ancora in alto mare, il pacchetto lavoro pure (salvo la legge Poletti che non risolve alcun problema per i precari), tagli alla pubblica amministrazione non pervenuti se non per ‘gli annunci’, miliardi per scuole ed ambiente rimasti solo parole. Però si sono vendute ben 52 autoblu su svariate migliaia, non si vota per le elezioni provinciali, pur rimanendo cariche e relativi costi. Altro venditore di fumo.
Non c’è due senza tre. Arriviamo al più ‘anziano’ degli imbonitori. Silvio. Per lui solo le ‘briciole’ mediatiche lasciate dagli altri due contendenti. Attaccato da Grillo risponde “è un assassino”. Altre sue perle? “Bergoglio? sta facendo il Papa come lo avrei fatto io” ” Grillo è’ come Stalin e Hitler” E tra i due ‘comici’ il tema principale è la salute di Dudù.
M5S, PD e Forza Italia. Almeno il 75% dei votanti sceglierà questi tre partiti. C’è da mettersi le mani nei capelli. Anche perchè quali sono le alternative? Il populismo becerorazzista della Lega o nazionalconservatore di Fratelli d’Italia? I Monti-boys di Scelta Europea? I berluschini di Alfano e Casini?
Allora uno si ‘butta’ a Sinistra. E ne rimane deluso. Qualche giorno fa la piazza principale di Bologna si è colorata di rosso. Tante bandiere della lista europea L’Altra Europa con Tsipras. Sul palco, ad infiammare la folla, Alexis Tsipras. Un greco, appunto. Dove c’erano leader come Berlinguer ora c’è un giovane straniero. Segnale che la Sinistra italiana, al momento, non è piu in grado di esprimere alcun progetto politico valido se non quello di riciclare i propri fallimenti dietro una nuova bandiera, sia essa europea o greca.
Fine della sintesi della campagna elettorale più brutta a cui io abbia mai assistito. Nessuna speranza per il futuro. Almeno non oggi. Coraggio però, c’è sempre tempo per peggiorare.