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Tra imu e ticket: noi coppie conviventi come un bancomat
Creato il 15 maggio 2012 da Taccodieci @TaccodieciIl matrimonio è un contratto che, come tutti i contratti, comporta oneri e onori. Seppur convivente, sono convinta che chi desidera godere di tutti i benefici e tutte le agevolazioni che il matrimonio comporta non abbia altra strada che sposarsi.
Quello strumento del demonio chiamato volgarmente "coppia di fatto" (termine che ha un suono pessimo nonostante comporti, come il matrimonio, amore, rispetto, fiducia e sincerità) non può pretendere di godere della stessa condizione data dal matrimonio. Sarebbe come voler essere cristiani e pretendere di bestemmiare, dichiararsi proprietari di un'auto senza voler fare alcun passaggio di proprietà.
Insomma: chi vuole i diritti e i doveri che il matrimonio comporta che si sposi. Punto.
Tuttavia mi pare che ci sia molta confusione sulla definizione di coppia di fatto. Insomma, o una coppia di fatto viene trattata sempre come una coppia di coniugi, una famiglia, oppure no.
Mi spiego meglio: in qualità di dolce metà di quella cosa demoniaca che è la coppia di fatto, mi scontro con sistema che tratta FF e me, a seconda della convenienza, come coniugi o come semplici coinquilini.
La quota fissa del ticket sanitario
La regione nella quale viviamo ha stabilito che, per le prestazioni sanitarie, tutti debbano pagare un ticket fisso di 10 euro, abbassato a 5 per coloro che vivono in un nucleo familiare il cui reddito complessivo sia inferiore a 29.000 euro.
FF ed io, in quanto conviventi, siamo anagraficamente iscritti nello stesso Stato di Famiglia, perciò abbiamo un reddito complessivo superiore ai 29.000 euro. Paghiamo quindi 10 euro a botta di ticket e non 5.
Se i nostri redditi non venissero cumulati nel calcolo dell'imposta da pagare, presi singolarmente sarebbero tali da pagare solo i 5 euro.
Nel momento in cui, però, andiamo a fare la dichiarazione dei redditi, non essendo sposati ciascuno presenta la sua, nella quale ognuno di noi inserisce le proprie spese mediche. Se uno o entrambi non raggiungiamo singolarmente la spesa minima per aver diritto alle deduzioni/detrazioni (quello che è, adesso non ricordo), siamo fregati: non detraiamo/deduciamo proprio un tubo.
Ciò significa che quando si tratta di pagare l'imposta veniamo trattati come una coppia, come una famiglia, ma quando si tratta invece di avere delle agevolazioni siamo una qualsiasi coppia di coinquilini.
L'IMU
L'imu è la madre delle ingiustizie, perchè tratta noi coppie di fatto come un bancomat.
Prendiamo una coppia formata dalla Soggetta A (per brevità da qui in poi chiamata SA) e da un Soggetto B (da ora in poi chiamato SB). L'imu che questa coppia dovrà pagare è calcolato complessivamente considerando la rendita catastale dell'immobile e ripartito percentualmente tra i due soggeti in base alla quota di proprietà dell'immobile stesso che ciascuno dei due detiene (sì, si tratta di un discorso piuttosto complicato per un blog tutto rosa, ma se convivete vi conviene seguirlo). Ricordiamo che stiamo parlando di una coppia di fatto e che quindi non è detto che SA e SB siano proprietari ciascuno di un 50% della casa.
Mettiamo caso che l'imu da pagare sia complessivamente di 200 euro e che SA detenga il 75% della proprietà, mentre SB il restante 25%.
Stando alle percentuali di possesso, SA dovrà pagare 150 euro ed SB i restanti 50.
La legge sull'imu prevede, per la prima casa, una detrazione di 200 euro. Voi penserete che quindi la coppia fortunata a questo punto non dovrà versare nulla, essendo proprio di 200 euro l'imu complessivamente dovuto.
Sbagliato!
La detrazione, fregandosene delle percentuali delle proprietà, viene ripartita in parti uguali tra i due proprietari! Così SA pagherà 50 euro (150 dovuti - 100 della sua parte di detrazione), mentre SB non pagherà nulla (50 euro dovuti - 100 di detrazione).
Ecco che quindi due coniugi in comunione dei beni non avrebbero pagato nulla, nella stessa situazione, mentre una coppia di fatto sborsa 50 euro. Ma la vera ingiustizia è che, se fossimo veramente trattati come semplici coinquilini, perchè uno dei due soggetti dovrebbe "intascarsi" inutilmente parte della detrazione dell'altro? Perchè anche la detrazione sulla prima casa non viene calcolata in base alla percentuale di possesso della stessa, così come l'imposta a cui si riferisce?
Francamente inizio ad essere stufa marcia di queste continue contraddizioni.
Al di là del fatto che FF ed io siamo per noi stessi una famiglia e che nessuno potrà mai venire a dirmi il contrario, fiscalmente parlando sono stufa che siamo considerati una volta carne e una volta pesce, a seconda della convenienza. Che cos'hanno le coppie che convivono? Siamo così brutti da essere cornuti e mazziati?
Ora paghiamo l'imu, si prega di ritirare l'imposta entro 30 secondi. Tra poco sarà possibile effettuare un'altra operazione.
La Redazione
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