Il canto di un uccello notturno accompagna questa mia sera di quiete. Nel vegliare sul sonno della mia piccola, mi adagio in una ritrovata sensazione di libertà a cui non riesco a credere. E poi, come tuffata tra le piume, vagolo qui e là alla ricerca della miglior occupazione possibile; alla mia mente si affacciano indomiti i Grandi Progetti accantonati, ma li accolgo tiepidamente. Mi pare più il tempo del dolce far niente! Del dedicarsi a piccolissimi svaghi: completare un album di fotografie, lucidare i gioielli d’argento, cucire. Forse persino cucinare un dolce. Ma già questo mi sembra troppo impegnativo. Il vero riposo è non fare alcun progetto. Lasciar depositare il vortice scomposto della sabbia. Sentire di nuovo il proprio corpo appoggiarsi sulla terra, e solo allora farsi leggero.
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