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Tra le vie di Pomarico: "da lontano arriva robusto un altoparlante: ore 21, monologo d’amore, di e con Maurizio Picariello"
Creato il 21 giugno 2013 da Giuseppe Melillo @giuseppemelillo"...Il viaggiatore si ferma ad un crocicchio, il nitrito di un cavallo su un pendio, un ‘hi, hi’ rabbioso del fantino, non si calma la sua sete, i trentatré gradi bruciano la pelle: è un ricercatore che ha sete di tornare alla sorgente. Sente la grazia sfiorando le colline ora brulle, ora ammantate di giallo paglia, ora disarmoniche, solcate dall’acqua, erose, dove l’angelo di Dio con i suoi raggi non c’arriva mai. Sosta. Tutt’intorno è la grazia che commuove e innamora gli artisti precocemente perfetti. Fa ritorno nella memoria l’orticello di casa, sempre accudito, un giardino, un riparo.
Chiude gli occhi allo stormire lieve delle fronde soffiate dal libeccio. Poi, avanza, senza paure. Eppure, belve, fauci, denti aguzzi, i prepotenti, i malvagi, soprattutto i prevenuti. Né denti, né armi possono su di lui far presa: è il Basento che fluisce, lui è ciò che cede e non soccombe, un capolavoro imperfetto, una fiammella non un incendio di luci, tenero come terra argillosa che si mescola con l’acqua su cui l’erba che spunta è dura a morire.
Riapre gli occhi: Pomarico, vigile, attenta, avamposto su due vallate, baluardo, difesa a spada tratta dal suo santo patrono. Case bianche disposte a presepe, il campanile, i vicoli, il castello da cui s’allontana lo sguardo su verso i monti, le colline e poi giù, il mare turchino: è un assolo di pochi istanti.
Da lontano arriva robusto un altoparlante: ore ventuno, monologo d’amore, di e con Maurizio Picariello.
È un’intima ribellione, un essere fedeli a se stessi, una fortezza, come Pomarico, a difesa tra il Basento e il Bradano, una striscia di terra, di uomini, di cose su un’altura, stretta, in equilibrio precario, indomita, viva, l’aver saputo contare sulle proprie debolezze ed essere divenuta forte come una roccia."
@ Maurizio Picariello