Ha rischiato di perdere la vista. Un ordigno le è esploso davanti proprio mentre stava passando vicino a un bar. Un’esplosione fortissima che l’ha investita al volto e alle gambe, scaraventandola per terra. Solo per un miracolo le ferite riportate non sono state gravi. La vittima involontaria di quello che gli stessi investigatori definiscono un attentato intimidatorio è una donna di 48 anni, residente a Cinecittà. Ieri mattina alle 11 era appena uscita di casa per andare a messa quando, passando davanti al bar Corallo in via Lucio Elio Seiano, angolo via Marco Valerio Corvo, è stata investita dalla deflagrazione. L’esplosione è stata violentissima: ha danneggiato una parte della saracinesca. Il boato ha fatto sobbalzare i residenti dello stabile sopra il locale, che si sono precipitati sui balconi spaventati. Qualcuno ha immediatamente avvertito la polizia e i vigili del fuoco. In pochi minuti in via Seiano, che dista pochi metri dal commissariato di zona dove è stata avvertita l’esplosione, sono arrivate volanti del 113 e un’ambulanza. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che gli attentatori siano arrivati in sella a uno scooter. E abbiano piazzato l’ordigno proprio mentre il titolare, un uomo sulla cinquantina, stava facendo le pulizie. Il locale teneva aperta solo una delle quattro porte-vetrina. Uno è sceso con la bomba rudimentale, l’ha piazzata a un lato della serranda chiusa su via Seiano, ha acceso la miccia ed è risalito sul motorino, dileguandosi.
Pochi secondi dopo lo scoppio, proprio mentre passava la signora. «Stavo camminando – ha raccontato la donna ferita ai poliziotti mentre aspettava di essere medicata al policlinico Casilino – quando ho visto una persona inchinata per terra vicino al bar. Aveva in mano una scatola. Non ho fatto in tempo a capire cosa stesse facendo quando c’è stato lo scoppio. L’onda d’urto mi ha gettata in terra. Quando mi sono ripresa ho visto che perdevo sangue da una gamba». «Non capisco chi possa essere stato – ha detto il titolare del bar agli investigatori – Non ho mai ricevuto minacce. Una cosa assurda». «Ho avuto paura – racconta un’anziana dal balcone della sua abitazione proprio sopra il bar – Ho sentito un boato pazzesco, ho pensato di tutto, anche a un crollo. Poi ho sentito le sirene della polizia». Gli agenti del Tuscolano, diretti da Laura Vilardo, al momento non esclude nessuna ipotesi. Ma l’attentato intimidatorio è la pista più convincente. Così come non si escludono collegamenti tra questo attentato e altri episodi criminali avvenuti nel quartiere negli ultimi giorni. Soprattutto in seguito alla retata dei carabinieri (l’operazione Orfeo) con la quale è stata sgominata il mese scorso un’organizzazione criminale che stava cercando di conquistare il controllo dello spaccio nel quartiere. «Di certo questo è l’ennesimo episodio violento nel giro di pochi giorni», si lascia sfuggire un investigatore. La notte di mercoledì scorso, in via Tuscolana, all’altezza del civico 586, un individuo in sella a una moto sparò cinque colpi di pistola contro la vetrata della sala corse: i proiettili di rimbalzo ferirono a una gamba e a un braccio un ragazzo di 28 anni che era fermo poco distante. L’uomo armato di pistola sparì, in pochi secondi, su una moto. Un altro avvertimento della malavita?
Marco De Risi
Il Messaggero