Lo sapevo, prima o poi mi sarei trovata a scrivere un post sulla relazione tra moglie e marito, compagna e compagno, fidanzato e fidanzata. Eccomi qui, quel giorno è arrivato. Anche il rapporto più idilliaco a volte scade nella rabbia, nell’orgoglio tradito e nel fastidio della non comprensione. In quei dialoghi che scopri appartenere a tutte le coppie. Del tipo che lei: “faccio tutto e lui sta sul divano”. Del tipo che lui : “basterebbe chiedere”. Ieri pomeriggio sono uscita con Giulia. Ci siamo prese un gelato per merenda e poi ci siamo fermate nella piazzetta del paese. Lei giocava con dei bambini e io ascoltavo due ragazze – mie coetanee – accanto a me. Una bruna, più arrabbiata, e una bionda, più rassegnata.
La conversazione era più o meno questa:
- La bruna. “Ieri sera mi sono veramente innervosita. Non ne posso più. Avevo i due bambini, dovevo preparare la cena, squillava il telefono e io correvo da una parte all’altra. Marco? Lui sul divano. Immobile, preso dal film. Non si preoccupava minimamente del mio affanno”.
- La bionda “Non me ne parlare. Sai, loro sono fatti cosi. Anche a me succede ma ormai ho imparato a non badarci. Faccio quello che devo fare e basta. Almeno evito di farmi il fegato marcio”
- La bruna “Si ma non esiste. Non ci vuole molto a capire che tua moglie ha bisogno di aiuto. E se lo faccio notare sai cosa mi risponde? “Dimmi, di cosa hai bisogno. Non devi fare altro che chiedere” Chiedere? Chiedere? Ma sei cieco?!?!?!?!”
Mi è venuto da sorridere. Nel giro di pochi minuti queste due ragazze mi hanno riportato alla mente la mia vecchia me. Quella che, con meno rabbia della brunetta per la verità, si chiedeva come fosse possibile che mio marito non riconoscesse il mio affanno nel fare le cose e rincorrere gli impegni. Lui è molto collaborativo, sia chiaro. Ma a volte capitava che lui fosse sul divano e io corressi da una parte all’altra della casa. Ovviamente sbattendo porte e oggetti che capitavano per mano. Dalla serie “ti faccio notare che io lavoro e tu no!”. E lui? Lui restava sul divano. Ogni tanto mi chiedeva “tutto bene?”. E questo mi faceva montare ancora di più la rabbia.
Mie care. Vi sconvolgerò ma ve lo devo dire: siamo noi responsabili di tutto questo. (Ehi, tu ragazzo godi di questo momento di gloria!) Siamo noi che determiniamo questo fastidio, ci facciamo arrovellare lo stomaco e riempiamo la testa di rabbia. Siamo noi che associamo l’idea di nostro marito sul divano a qualcosa di incredibilmente negativo. E, di conseguenza, quando su quel divano ci siamo noi ci sembra di non meritarlo. Il relax non è positivo. Lo abbiamo detto noi.
La buona notizia è che tutto questo può cambiare.
I nostri cari uomini vivono più semplicemente di noi. Per loro funziona del tipo “chiedi e ti sarà dato”. Non ci sono pensieri strani nella loro mente. Non pensano “guarda questa che corre da una parte all’altra della casa. Te lo sogni che ti dia una mano”. No. Ve lo assicuro. Loro, ammesso che riescano a distogliere l’attenzione dalla partita o dal film, si dicono “se avrà bisogno me lo chiederà”. Al massimo aggiungendo solo un “speriamo di no”. Tutto il resto lo facciamo noi.
Quindi che si fa? Ci si rassegna come la bionda che commentava le disavventure dell’amica con una finta calma? Assolutamente no. Si chiede. Già. Mettete da parte l’orgoglio di donna che fa tanti danni e chiedete. Fatelo con l’atteggiamento e le parole giuste ovviamente. Abolite frasi del tipo “Se smettessi di guardare quegli idioti che rincorrono la palla potresti darmi una mano” oppure “Togli gli occhi dal sedere di Angelina Jolie e aiuta tua moglie. Che quella è cosi perfetta perché ha sempre qualcuno che le fa i mestieri in casa”. Si, perché ne siamo capaci, noi. Possiamo dire anche di molto peggio. Optate per la positività. “Amore spolveri i mobili della sala? Tesoro, ci sarebbe da passare l’aspirapolvere te ne puoi occupare tu?” e al suo “si” dite un bel grazie con il sorriso e bacio annesso. Mettete un po’ di musica e gestite insieme il vostro nido d’amore.
Notate un primo guizzo di controvoglia nei suoi occhi. Non badateci. Togliete dalla testa i pregiudizi. Guidate il momento alleggerendolo di tensioni e fastidi. Vi garantisco il successo. Ovvio che non faranno i salti di gioia. E se poi la partita è quella della squadra del cuore, beh, rispettate questa sua passione. La maggior parte di noi donne odia il calcio e questo rende incomprensibile la passione sfrenata degli uomini. Ho la fortuna di non avere un marito tifoso ma conosco la realtà di alcune coppie che conosco. Però, ragazze, è la sua passione. Perché mai dovrebbe smettere di guardare la partita? Siate serene e vedrete che quando sarete voi a volervi godere un film d’amore che lui tanto odia non vi dirà nulla. Perché ricordate:
E’ buona abitudine trattare le persone come vorremmo essere trattati. (Click to Tweet!)
Tornando alle faccende di casa. Sia chiaro, non pretendete la perfezione. Ricordate? Semplificare. La perfezione non esiste e nemmeno la donna delle pulizie di Angelina Jolie sistemerebbe il divano come sapete farlo voi. Quindi, take it easy e siate grate.
Vi è piaciuto questo post? Condividetelo con le vostre amiche. Potete essere di grande aiuto a molte di loro.