Che gli insaccati e la carne rossa, specie se malamente bruciacchiata, siano dannosi alla salute non è certo una novità.
Ma anche le opere complete di Gramsci nell'originale edizione in brossura dell'Einaudi (dei tempi di Giulio quando l'uomo del Biscione non aveva ancora inglobato alcunché - men che meno le case editrici, di cui oggi è il maggior collezionista - e si limitava a esibirsi come intrattenitore sulle navi da crociera) hanno una loro nocività polmonare se liberate dalla polvere dopo aver riposato per un immemore numero d'anni sul ripiano più irraggiungibile di una libreria.
Hai un bel portare i tomi all'aperto per completarne l'asepsi! Nei tuoi polmoni finiranno comunque miliardi di miliardi di acari.
Avete mai provato a sgomberare una cinquantina di metri quadri di pareti di una stanza tappezzate di libri allineati in duplice fila sulle mensole e pure ammucchiati gli uni sugli altri?
Già è impresa acrobatica affrontare i ripiani alti, a oltre tre metri d'altezza, dove giacciono intonsi da mano umana da ere remote. Nugoli di polvere valangano addosso e quando i tomi finalmente raggiungono la pianura pavimentizia inizia la goduria. Sì perché prima dell'"inscatolonamento" per la nuova destinazione vanno scrollati e sbattuti e ripuliti con panno catturapolvere uno ad uno.
È allora che maledici l'avvento tardivo dei bit e dei libri elettronici.
L'essersi convertiti al virtuale è stata una benedizione, con buona pace dei cultori del frusciar delle pagine e del profumo della carta.
Letteratura tattile, sì, va be', ma anche no, grazie.
Però però... è anche vero che ogni libro che ti ripassa per le mani è un tuffo nel passato e ti riporta nostalgie, atmosfere, emozioni, sogni, speranze, illusioni e delusioni del tempo perduto . (Continua)