25 LUGLIO – Da “missione impossibile” a “missione fattibile”. E’ questa la curiosa evoluzione riguardante il ritorno del Cagliari al “S.Elia”. Sicuramente in pochi giorni è stato fatto quello che qualcuno riteneva utopistico anche in un anno, ma invece la sentenza del Tribunale di Milano ha sbloccato una situazione a dir poco ingarbugliata, ridando dignità allo stadio abbandonato. Grazie allo sblocco del famoso pignoramento degli introiti provenienti dai diritti tv, mercoledì scorso i rapporti tra Municipio e società di viale La Plaia si sono insperatamente rasserenati; certamente è molto facile fare la pace quando nelle casse di via Roma entrerebbe – salvo inverosimili ribaltoni - la bellezza di 2 590.653,49 di euro sonanti, frutto di un cospicuo debito pregresso non pagato dalla società del Cagliari. Ora dagli uffici dell’avvocatura parte la lettera di notifica a Sky Sport, ma i lavori che porterebbero a una rinascita del “S.Elia” sono già a una delle fasi successive. Risolto il problema più gravoso, la nuova convenzione fra Cagliari Calcio e Comune per la regolarizzazione dell’uso dell’impianto dovrebbe arrivare in maniera molto più sbrigativa, anche se le tappe da seguire sono categoriche: l’approvazione del bilancio comunale di quei 500mila euro per i primi lavori di restauro; la risoluzione delle possibili controversie fra tecnici comunali e società rossoblù; e infine è bene entrare nel vivo dell’opera evitando i sotterfugi del passato.
Lo stadio casalingo rimane naturalmente il “Nereo Rocco” di Trieste e la Lega osserva con soddisfazione la laboriosità della società sarda, asserendo che i lavori siano numerosi ma risolvibili in tempi rapidi: il manto erboso è in ottimo stato, il montaggio delle curve e dei distinti dovrebbe essere di ordinaria amministrazione e le due tribune non presentano problemi particolarmente ardui. L’unica difficoltà è nella messa a punto dell’impianto di videosorveglianza, dei tornelli e nella sostituzione del vecchio tabellone, ormai inadeguato e malfunzionante. E i tifosi? Se poche settimane fa, di fronte a un ancora vago e fumoso ritorno al “S.Elia”, hanno manifestato in ogni modo il loro più sfacciato dissenso, ora però - con la possibilità di un ritorno nell’impianto di via Magellano già dalla prima giornata - sono in visibilio; naturalmente di tutta la vicenda rimane ancora in uno stato di profonda incertezza.
Per quanto riguarda il gruppo, la goleada rifilata alla Rappresentativa Sappada e i tentativi da parte di Cellino di trattenere – salvo “proposte indecenti”- il belga Nainggolan e il difensore Astori stando dando i frutti sperati: un connubio di gioco e compattezza. La vecchia ruggine tra il presidente e la società della Roma stroncano sul nascere ogni possibilità di trasferimento del belga nella capitale, mentre al difensore della Nazionale è stato offerto un prolungamento di contratto sino al 2017, ma bisogna ancora valutare le proposte del Milan.
Nessun dubbio oramai su Agazzi: il patron rossoblù ha confermato che il portiere è in procinto di partire. Chi però saluta per certo la Sardegna sono Paolo Dametto, che in sordina si è accasato in Serie B, Daniele Giorico e Mauro Vigorito, che hanno scelto Venezia (Lega Pro Prima Divisione) per migliorarsi e il tanto stimato Thiago Ribeiro. Il Santos ha acquistato l’attaccante brasiliano – troppe volte relegato ai margini – per 3,5 milioni e il giocatore, decisamente turbato dalla questione relativa allo stadio e desideroso di avvicinarsi alla famiglia, ha deciso di di caricarsi dell’onere di sostituire la stella Neymar..Ora è libero uno dei quattro posti riservati ai giocatori extracomunitari e il tanto acclamato Felipe Avenatti ha finalmente campo libero.
Gianmarco Cossu
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