Magazine Rugby
Iniziamo con una cronaca degli eventi che riguardano le minnows e le implicazioni generali dei Test sul ranking, decisive dato che il 3 dicembre ci sarà il fixing finale per la suddivisione in fasce che determinerà i gironi di London 2015.
- Dopo la sconfitta col Giappone, la Georgia cede anche con Fiji, sempre di poco e sempre in modo "sofferto", 19-24 è il finale. I Pacifici paiono prendere il largo all'inizio, tra 12' e 20' è doppietta di Vereniki Goneva dei Saints schierato primo centro, praticamente l'unico rimasto in nazionale dei Pro con passaporto isolano, assieme ai piazzati dell'apertura Jonetani Ralulu si portano sul 6-15. I padroni di casa recuperano tra la mezz'ora e la fine del primo tempo con meta del pilone del Brive Davit Kinkagishvili che una serie di piazzati dell'apertura Merab Kvririkashvili, fino al 19-18 di fine prima frazione. Il secondo tempo è equilibrato e senza segnature, la partita viene risolta da due piazzati di Ralulu attorno al 70'. E' un risultato consolatorio per novembre e importante per Fiji: interrompe la striscia negativa, le fa prender coraggio per le qualificazioni mondiali e la rilancia nel ranking Irb: guadagnano un punto e sopravanzano i Canadesi al 13' posto, ma rimanendo pur sempre squadra destinata alla quarta fascia per i gironi del Mondiale 2015 . Una bella mina vagante, se appena appena riusciranno a radunare tutti i Pro sparsi tra Europa e Australasia e a qualificarsi. La Georgia invece lotta duramente ed è sempre lì ma si fa fregare nei finali, Mantiene per demeriti altrui la 17' piazza in cui è retrocessa post sconfitta col Giappone e anch'essa dovrà impegnarsi ora nelle qualificazioni al Mondiale.
- Gli Stati Uniti da un lato fanno un favore ai georgiani, battendo nettamente la Romania per 3-34, dall'altro li distanziano nel ranking, un posto davanti. Sono 5 mete con doppietta dell'ala dei Saracens Chris Wyles che coi piazzati marca 21 punti totali, in meta anche il ricomparso Taku Ngwenya da Biarritz. Le altre mete sono dei veterani Suniula e Paul Emerick, l'ex Crociati Parma compagno di squadra di Masi ai Wasps. Partita ovviamente molto scrappy con doppia espulsione diretta al 50' dei flanker Rus e Quill. No way per i Lupi contro le Eagles al completo, col solito mix tra esperti mestieranti alla Clever, Emerick stesso, Petri e Stanfill e i Pro di buon livello come Wyles, Ngwenya, Lavalla, il pilone Pittman dei London Welsh.
La vittoria pur per più di 15 punti fuori casa non ha esiti nel ranking per gli Usa - troppo distanti i giapponesi al 15' posto - ma fa perdere una posizione ai rumeni, ora 19' sopravanzati addirittura dalla Spagna. A riprova che le selezioni provinciali o nazionali mandate in Euro Challenge non servono a nulla: andava meglio ai rumeni quando potevano contare su più emigrati in Francia.
Già detto a parte di Italia-Australia e Galles-Nuova Zelanda, lasciateci dire con un filo di malizia che degli altri quattro Test Match disputati sabato, uno è di prima grandezza (Inghilterra-Sudafrica), due uno scalino sotto (Irlanda.Argentina, Francia-Samoa) e infine il quarto sta ancora più in basso ma ha conseguenze importanti. Ci riferiamo maliziosamente alla eterna rivale Scozia, sconfitta in casa per 15-21 da quella Tonga ampiamente sottostimata dagli smemorati commentatori nostrani, quando impegnò seriamente l'Italia nel primo test, finalmente vinto ugly dai Nostri e non perso "giocando bene".
Gli Isolani che agli ultimi Mondiali batterono la finalista Francia (foto) e fecero sudare la vincitrice Nuova Zelanda, han chiuso il loro novembre con una sconfitta e due vittorie - contro Usa e Scozia, che dovrebbero far ricredere molti. Invece ve la girano sulla "sorpresa" (è vero, per il loro livello di informazione e memoria rugbistica).
Nessuno dei commentatori darà certo le dimissioni per questo; in compenso lo fa Andy Robinson, coach inglese della Scozia. Il massimo cantore del "rugby di iniziativa" o espansivo in Europa (ulteriore motivo per ribadire, pensando ai casi nostri: meditate gente, meditate), che portò la nazionale in Blue Navy al Legnoso Cucchiaio nell'ultimo Sei Nazioni e a perdere la qualificazione alle fasi finali del Mondiale per la prima volta nella storia. Prima di lui gli Highlanders eran abituati a vincere senza marcar mete, difendendosi e guadagnando piazzati per Paterson (ricorderete dolorosamente quanto Troncon i Mondiali 2007).
La partita con Tonga è combattuta, è 6-3 a fine del primo tempo a riprova della capacità di questi isolani a non farsi prendere dalla furia combattiva per andare a marcar mete a tutti i costi. Nel secondo tempo i tongani surclassano i cinque piazzati di Laidlaw con due mete, dell'esperto lock "giapponese" (e ora con Wellington) Lua Lokotui e del solito ala del Connacht Fetu'u Vainikolo, in meta in ognuno dei tre Test giocati. Undici i punti piazzati dall'apertura Apikotoa.
Gli effetti della sconfitta nel ranking ci riguardano direttamente: la Scozia, precedentemente nona e poi decima davanti a noi, precipita nel ranking di due posizioni, sopravanzata dall'Italia (la sconfitta con l'Australia non ci costa nulla: è il bello di giocare contro le prime della classe) e da Tonga stessa, ora undicesima alle nostre spalle - giustamente visto che l'abbiamo battuti, noi - per pochi decimi di punto. Alla fine l'esito dei test novembrini è positivo per l'Italia anche a livello di ranking: guadagniamo un posto, ora siamo decimi. Grazie più alla Scozia che a noi, ma fa poca differenza: tutto è relativo e un ranking lo è per definizione. La cosa non cambia nulla in vista dei Mondiali 2015: sempre squadra di terza fascia siamo, il gap con la quarta fascia di Canada (e ora Giappone) era importante e nemmeno con tre sconfitte ci saremmo mai caduti, così come la distanza dall'ottavo posto che significherebbe seconda fascia, era incolmabile.
Al proposito di ranking, si può già fare il punto definitivo della situazione, dato che le partite di sabato prossimo comunque vadano non possono più cambiar nulla nella composizione delle fasce Mondiali fissate il prossimo 3 dicembre, per l'assegnazione ai gironi di London 2015.
Dunque, la prima fascia (teste di serie dei gironi) è composta dalle solite tre australi Nuova Zelanda, Sudafrica e Australia più la Francia: gran smacco per l'Inghilterra Paese Organizzatore che non sarà testa di serie, con implicazioni mica solo d'orgoglio ma sul possibile percorso. La seconda fascia (quarto -ottavo posto) trova le europee Irlanda, Inghilterra, Galles e l'Argentina. Brividi per i Dragoni e i Pumas, per un pelo resistono all'assalto di Samoa grazie alla sconfitta per mano francese e restano entrambe in seconda fascia. La terza fascia trova tutte le altre col posto assicurato al Mondiale (ricordiamo, posto guadagnato col piazzamento al Mondiale precedente e non col ranking): appunto Samoa, gli Azzurri, Tonga e ultima la Scozia. Tutte le altre i Mondiali 2015 se li devono guadagnare, le lunghe qualificazioni inizieranno a gennaio.
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