Una bella vittoria quella del francese Gallopin, classe 1988, sorta nel finale della Classica di San Sebastian. Da un gruppetto in fuga, tra cui l’italiano Moser, Gallopin riesce a costruire l’azione più convinta nel finale, con strada bagnata dalla pioggia che in discesa non entusiasma mai nessuno, ma anche la migliore come tattica. Avendo anche Valverde tra i suoi inseguitori, figurati se tutti tirano per portarsi proprio quest’ultimo a riprendere Gallopin, che poi Alejandro quasi certo che frega tutti in volata. Così il francese (foto; Facebook) vince per abbondante distacco la classica spagnola, mentre Valverde vince la volata per il secondo posto, davanti a Kreuziger (3°), Nieve (4°) e Roche. A parte un buon Moreno Moser, per il resto questa gara si potrebbe usare come ispirazione per scrivere il seguito del “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, dedicandolo agli altri azzurri. Pozzato, dato in forma e Cunego, sembra siano stati protagonisti fino al momento del foglio firma. Poi forse hanno sofferto i ventagli provocati dallo spostamento d’aria all’abbassarsi della bandierina del via.
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Una bella vittoria quella del francese Gallopin, classe 1988, sorta nel finale della Classica di San Sebastian. Da un gruppetto in fuga, tra cui l’italiano Moser, Gallopin riesce a costruire l’azione più convinta nel finale, con strada bagnata dalla pioggia che in discesa non entusiasma mai nessuno, ma anche la migliore come tattica. Avendo anche Valverde tra i suoi inseguitori, figurati se tutti tirano per portarsi proprio quest’ultimo a riprendere Gallopin, che poi Alejandro quasi certo che frega tutti in volata. Così il francese (foto; Facebook) vince per abbondante distacco la classica spagnola, mentre Valverde vince la volata per il secondo posto, davanti a Kreuziger (3°), Nieve (4°) e Roche. A parte un buon Moreno Moser, per il resto questa gara si potrebbe usare come ispirazione per scrivere il seguito del “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, dedicandolo agli altri azzurri. Pozzato, dato in forma e Cunego, sembra siano stati protagonisti fino al momento del foglio firma. Poi forse hanno sofferto i ventagli provocati dallo spostamento d’aria all’abbassarsi della bandierina del via.
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