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“Tracce di mare” di Amedeo di Sora, presentato a Roma il 30 marzo p.v.

Creato il 23 marzo 2016 da Lorenzo127
“Tracce di mare” di Amedeo di Sora, presentato a Roma il 30 marzo p.v.

Bookbar Barattolo (Via Borgo Pio 192)

si terrà la presentazione dell'ultima raccolta dell'autore frosinate Amedeo di Sora, "Tracce di mare", che si avvale della prefazione e della postfazione di Giuseppe Panella e Lorenzo Spurio e ha come tema centrale il mare. Il mare che si fa eco e simbolo nei versi e nelle prose poetiche in cui l'onda stessa del ritmo sembra alludere e incoraggiare il succedersi delle onde e il passaggio delle correnti oceaniche e il susseguirsi delle maree. Oltre all'autore e a Matteo Chiavarone, direttore editoriale di Ensemble, casa editrice indipendente che ha pubblicato l'opera, sarà presente il poeta di origine albanese Gëzim Hajdari, uno dei maggiori poeti contemporanei. Dalla Postfazione di Lorenzo Spurio si legge: Per descrivere con poche parole la poesia di Amedeo Di Sora si potrebbe parlare di ombre, luna, silenzio e nebbia o più in generale di una vasta ampiezza di dualità che ravvisa nel mondo reale (come il suono della fisarmonica che "disorienta e incanta"), nei cambi di luce, negli spostamenti, in attente degustazioni o vivisezioni mentre passeggia o più frequentemente conserva un stato di fissità che non corrisponde con la vorticosità e l'irrequietezza del pensiero dettate dalla congenita ipercinesi emozionale. Con echi vistosamente percepibili di evanescenza maledetta (lo straniamento, il senso di perdita, l'ambiente ipnotico, lo stordimento, etc.) Di Sora è allora un accompagnatore poco affidabile: non perché camuffi la realtà o ne dia una visione stralunata o non conforme a quanto concretamente accade, ma poiché ha l'animo di un viaggiatore sbadato, di un pellegrino scanzonato che non segue un dato itinerario, ma che vaga nei carrugi della mente, naviga onde e resta inorridito a guardar la pioggia. Soprattutto, perché, sospinto da sprazzi di giovanilismo, ama perdersi più che approdare a una destinazione certa: "È bello perdersi nel periplo/ delle stanze/ [...]/ e poi in albergo con la mente/ torpida e i sensi accesi/ andare alla deriva".

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