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Tracciabilità dei pagamenti sopra i mille euro con il Governo Monti da quando su assegni, vaglia depositi

Da Raffa269

Tracciabilità dei pagamenti sopra i mille euro con il Governo Monti da quando su assegni, vaglia depositiLa nuova Tracciabilità del contante al di sopra dei mille euro (limite 1000 €) introdotta il Decreto Salva Italia del Governo Tremonti introduce, possiamo dire una sorta di obbligo all’utilizzo della moneta elettronica e dei pagamenti on-line o mediante bonifico in alcuni casi, a partire dal 6 dicembre 2011 nonché fa sorgere la domanda su quali siano tra assegni bancari e postali al portatori, vaglia e quali altri strumenti finanziari rientrano nell’ambito di applicazione oggettivo del nuovo provvedimento.

Una delle recenti riforme introdotte dal Decreto Salva Italia all’articolo 12 infatti è quella della tracciabilità dei pagamenti che superino i 1000 euro, abbassando la soglia che solo pochi mesi fa era già stata ridotta a 2500 euro oltre che il controllo fiscale sui conti correnti bancari. Il limite scende poi addirittura a 500 euro con riguardo a tutti gli emolumenti pagati dalla PA che dovranno essere corrisposti non più per cassa, ma obbligatoriamente con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, comprese le carte di pagamento prepagate. Tutto ciò diventerà operativo dal 1 gennaio 2012.

Tuttavia nel maxi Emendamento alla manovra del Governo Monti non sono da escludere aumenti della soglia almeno nel caso delle PA che potrebbe salire a mille euro onde evitare pesanti rallentamenti nei flussi di pagamenti che come sappiamo sono già caratterizzati da una certa lentezza di fondo.  L’idea di fondo è quella di contrastare l’evasione favorendo la modernizzazione e l’efficienza degli strumenti di pagamento, soprattutto in forma elettronica, e sfavorendo invece la gestione del denaro contante che rappresenta una facile scappatoia verso l’illegalità.

Da quando il limite di 1000 euro, quando scattano le novità
Le nuove misureper contrastare la lotta all’evasione fiscale scattano dal 6 dicembre 2011 anche se è previsto un regime di non applicazione delle sanzioni fino al 31 gennaio 2012 (il sei dicembre è la data di entrata in vigore del Decreto 201 del 2011).

Quali sono gli strumenti da tenere sotto controllo
Dovrete stare attenti pertanto ad utilizzare non solo contante al di sopra della soglia ma anche nel caso di assegni circolari o al portatore o anche assegni o vaglia cambiari o postali che non dovranno essere sopra la soglia limite di 1000 € senza che sia indicato nome e cognome o ragione sociale del beneficiario e la causa di non trasferibilità. Vi ricordo inoltre che dal 2012 tutti i conti correnti sono sotto controllo (leggete a tal fine l’articolo dedicato proprio al controllo dei conti correnti bancari e postali).
Lo stesso dicasi per i conti di deposito che tenete alla posta, per intenderci i libretti postali al portatore che in passato venivano usati per nascondere del nero, ora dovranno attestarsi ad un saldo inferiore a tale limite entro il 31 marzo 2012 pena la segnalazione da parte della posta agli organi competenti. I titolari di libretti postali al portatore avranno di tempo fino a marzo per abbattere la soglia di disponbilità al di sotto dei mille euro, oppure estinguerli oppure trasferirli ad istituti bancari.

Sanzioni in caso di inosservanza delll’utilizzo sul limite del contante oltre i 1000 euro
Per il periodo tra il 6 dicembre ed il 31 dicembre 2011 (con il decreto mlleproroghe tale termine è slittato al 31 gennaio 2012) non sono comminate sanzioni in caso di errore mentre dal primo gennaio tanto per farvi un’idea ci vanni giù pesanti in quanto sono da un minimo dell’1 per cento a un massimo del 40 per cento (dall’1% al 40%). La sanzione minima è comunque di 3.000 euro tanto per non creare incomprensioni.
Le sanzioni invece per lo sforamento sulla giacenza dei libretti postali al portatore nuovi ossia accesi dopo il 6 dicembre va dal 20% al 40% dell’importo giacente se il saldo è compreso tra 1.000 euro e 50 mila euro mentre per quelli con aldo superiore va dal 30% al 60%. Inutile dire che le informazioni sui conti correnti bancari sono scambiate tra amministrazione finazniaria e le Poste pertanto correte a portarli sotto la soglia dei mille euro pe rnon incorrere in sanzioni. Per quelli già esistenti invece alla data di entrata in vigore del decreto Salva Italia  regime più mite in quanto le sanzioni scendono dal 10 al 20% e per saldi superiori ai 50 mila euro dal 15 al 30 per cento. Nel caso di violazione del limite di mille euro per i libretti di deposito bancari o postali al portatore che in pratica hanno lo stesso valore giuridico di denaro contante sono state previste sanzioni maggiorate che vanno dal 20% al 30% del saldo del deposito o del libretto bancario o postale.

Oblazione (piccolo ravvedimento) per smorzare le sanzioni
Un piccoo rimediio per ridurre queste sanzioni esiste e si chiama oblazion anche se non vale per ttte le sanzioni ma solo per quelle afferenti l’uso del contante (e anche assegni e vaglia) e non anche per i libretti e per movimentazione di importo non oltre i 250 mila euro. Su questo saranno dovute solo sanzioni in misura pari al 2% senza applicazione di quella minima dei 3 mila euro. il riferimento normativo è l’articolo 60 della Legge 231 del 2007.

Frazionare o spezzettare le operazioni in più movimentazione frazionate
Quello a cui l’italiano medio pensa è: fraziono il saldo e le movimentazioni scendono al di sotto del limite di traccaibilità. Purtroppo non è cos’ pertanto state attenti anche se siete in buona fede e trasferire somme di denaro su questi conto. Non mi riferisco ai versamenti che fate magari sul conto corrente di famiglia da quello personale e non dovete preoccuparvi se non avete nulla da nascondere ci mancherebbe. Tuttavia vi segnalo che le operazioni cosiddette frazionate anche rientrano nell’ambito di applicazione sulla nuova tracciabilità del contante in quanto si dice che un’operazione unitaria sotto il profilo economico, di valore pari o superiore ai limiti stabiliti dal presente decreto, posta in essere attraverso più operazioni, singolarmente inferiori ai predetti limiti, effettuate in momenti diversi ed in un circoscritto periodo di tempo fissato in sette giorni ferma restando la sussistenza dell’operazione frazionata quando ricorrano elementi per ritenerla tale.

Dall’analisi letterale sembrerebbe che se fate passare oltre sette giorni state tutti tranquilli, ma io non ci metterei la mano sul fuoco perchè comunque le informazioni bancarie restano. Tuttavia vi ricordo a tale fine che la circolare 2 del 2012 del MEF offre degli importanti chiarimenti in merito all’intepretazione in quanto i frazionamenti connessi alla natura della prestazione non è considerato comportamento elusivo anche se la valutazione potrebbe sempre oggetto di valutazione da parte dell’autorità per cui io credo sia sempre meglio non rischiare. Non è possibile quindi definire le caratteristiche che un’operazione di frazionamento deve avere per essere considerata elusiva tuttavia occhio perchè anche una semplice rateazione che magari potrebbe essere concessa per riuscire a vendere lo stesso o a chiudere una transazione che altrimenti non avrebbe modo di chiudersi potrebbe essere oggetto di controllo laddove sia effettuata in contanti.

L’impatto della riforma
Le reazioni sono diverse e se da un lato c’è già chi caldeggia la completa (o quasi) scomparsa del contante, dall’altro c’è chi vede tutti gli aspetti problematici della riforma legati a vari aspetti.
La limitazione dei pagamenti in contanti dovrebbe infatti aiutare ad individuare quei soggetti (tipo professionisti, imprenditori o commercianti) che dichiarano solo una piccola parte dei loro redditi Facendo un passo in avanti poi si potrebbero individuare le anomalie tra le somme effettivamente spese e i redditi dichiarati per rendere più facile individuare chi osservi un tenore di vita sproporzionato rispetto a ciò che afferma di guadagnare, scardinando pertanto la vecchia impostazione degli studi di settore (anche se poi ci si dovrebbe chiedere se e in che forme siano ammissibili controlli sui conti correnti).

Un aspetto senza dubbio importante è che se si va ad eliminare il sommerso viene meno anche quel meccanismo di concorrenza sleale che opera oggi tra chi è in regola e chi non lo è e che spesso porta a preferire la strada dell’evasione (se il contante è un elemento che aiuta l’illegalità, tassandolo il sommerso dovrebbe tendere all’emersione). Pertanto la tracciabilità sarebbe la strada incentivata (quasi con un contenuto premiale) in maniera diretta o indiretta, rovesciando la logica odierna che vede i pagamenti con strumenti elettronici più costosi di quelli effettuati in contanti. Pertanto sembrerebbe reale l’ipotesi di aumentate le commissioni sui prelievi di denaro contante dagli sportelli automatici, cancellando o riducendo pesantemente le commissioni bancarie per i pagamenti effettuati con bancomat e carte di credito.
Tuttavia se, come sembra, l’Italia è uno dei paesi dove si utilizzano di meno gli strumenti di pagamento elettronici una ragione c’è.

Le annose questioni della libertà individuale e della privacy
In primo luogo è molto mal vista l’intrusione nella libertà individuale che dovrebbe portare ciascuno a pagare come preferisce, senza vedersi imposta una modalità sulle altre.  C’è poi un’importante perplessità legata alla privacy, ovvero oltre a diventare tracciabili i pagamenti in realtà diventerebbero tracciabili anche le nostre preferenze individuali pienamente rappresentate dagli acquisti che effettuiamo e soprattutto preoccupa l’uso che di questi dati sensibili se ne potrebbe fare.

Crescita del ruolo delle banche e paura per le ricadute sui costi
Altre preoccupazioni si concentrano poi sui costi di questa riforma che ricadranno direttamente nelle tasche dei cittadini, ovvero i costi dei servizi bancari. Ma su questo punto si prevede che l’ABI e le rappresentanze nazionali delle imprese definiscano in tempi brevi (tre mesi) le regole generali per assicurare una equilibrata riduzione delle commissioni a carico dei beneficiari delle transazioni effettuate mediante carte di pagamento.

Gli anziani e le categorie ancorate al contante: il problema delle pensioni al di sopra dei 1.000 euro
L’altro aspetto forse più socio-culturale è quello che vede interessate dalla riforma una serie di categorie per le quali l’utilizzo di nuovi strumenti di pagamento diversi dal contante costituisce un forte limite. L’esempio, sostanzialmente fallimentare, si è avuto con la recente esperienza in materia di social card. Si pensi agli stipendi e alle pensioni percepite da soggetti non più giovanissimi e soprattutto non in confidenza con gli strumenti più moderni e che, per ipotesi, potrebbero anche non possedere un conto corrente e si troveranno ad essere obbligati ad aprirne uno o comunque ad effettuare pagamenti in moneta elettronica o prelievi dagli sportelli bancomat.
In questo caso il target di riferimento è composto da individui che non hanno la disponibilità mentale di cambiare le loro abitudini in materia di spesa, che hanno paura di recarsi presso uno sportello a prelevare, ma che soprattutto temono di perdere il controllo dei loro (pochi) soldi non avendoli fisicamente all’interno di un portafoglio. A tal proposito leggete la circolare INPS rispetto alla fascia di pensionati interessati che dovranno comunicare gli estremi su cui far bonificare la pensione.

Apro una parentesi: come anche chiarito dalla circolare del MEF prelievo pari o superiori ai mille euro non sono sanzionati nè tantomeno considerati elusivi a meno che non si ravvedano gli stremi per poterlo fare anche se la valutazione è sempre rimessa all’autorità giudiziaria. Le banche inoltre avranno la facoltà di comunicare o meno lo splafonamento anche se comunque il flusso di movimento viene sempre inviato.

Per i titolari di reddito da pensione la data da tenere a mente è quella del 7 marzo 2012 entro cui gli accrediti della pensione da parte dell’INPS dovrà avvenire necessariamente su un conto corrente o anche su una carta elettronica modello carte prepagate INPS card.
Inoltre entro il 28 marzo come da indicazioni del governo Monti dovranno essere indicate le caratteristiche di un conto corrente base di particolar evantaggio per tali categorie non solo in merito ai costi di commissione ma anche per la facilità di apertura, chiusura del conto e gestione. Questo discorso vale sempre pe rle pensioni al di sopra di 1.000 euro ma non per quelle al di sotto di tale limite che leggendo la norma continueranno a poter essere riscosse allo sportello in contanti.

Libretti postali al portatore
Anche questi dovranno essere abbassati al di sotto die mille euro pena l’applicazione di sanzioni entro il 31 marzo 2012; la stessa disposizione non vale per i cretificati di deposito ma solo per i libretti tenuti alla posta al portatori che in realtà rappresentano uno strumento finanziario con un grado molto vicino alla liquidità.

Restano da chiarire alcuni dubbi prima di tutto sulla stesura del testo definitivo del Decreto Salva Italia : intanto ricordate che potrete continuare a ritirare somme superiori a 1.000 euro anche in più tranches: a quanto sembrerebbe poi è la banca che fa eventualmente la segnalazione. Quindi non è vietato ritirare somme al di sopra die mille euro. Dal 2012 tuttavia le movimentazione dei conti bancari saranno comunque oggetto di comunicazione all’agenzia delle entrate pertanto in un modo o nell’altro del contante è uscito dalla banca si potrà subito vedere. Io a scanso di equivoci consiglio sempre di usare i bonifici così potete sempre dimostrare quando sono uscito e la destinazione che hanno avuto in modo da non prestare il fianco ad accertamenti.

Pagamento di colf e badanti
Per esempio in questo caso il pagamento si deve riferire alla singola mensilità il cui importo non potrà essere superiore a 999 euro.

Gli stranieri in Italia come fanno con il limite alla tracciabilità del contante
Sembrerebbe strano ma diverse persone mi hanno posto lo stesso quesito da chi ha locali e riceve ospiti importanti a chi ha amici che soggiornano in Italia e sono soliti spendere cifre considerevoli in contanti. A tal fine l’agenzia delle entrate ha dirmanato un comunicato in cui chiaramente che la deroga interessa i soggetti che cedono beni e effettunao prestazioni di servizi legate al turismo effettuate da commercianti al minuto e assimilati, agenzie di viaggio e turismo nei confronti di persone fisiche che non hanno cittadinanza italiana, o di uno dei Paesi della Unione europea, e che sono residenti al di fuori del territorio dello Stato e che comunque dovranno inviare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, secondo modalità e termini che saranno stabiliti con provvedimento del Direttore dell’Agenzia, e rispettare i seguenti adempimenti e dovranno, acquisire fotocopia del passaporto del cessionario e/o del committente e un’autocertificazione di quest’ultimo, attestante che non è cittadino italiano né di uno dei Paesi dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, che è residente al di fuori del territorio dello Statoe cosa ancora più curiosa dovranno nel primo giorno feriale successivo all’operazione, versare il denaro contante incassato in un conto corrente intestato al cedente o al prestatore presso un operatore finanziario, consegnando a quest’ultimo fotocopia del documento di identità del cliente, della fattura o della ricevuta o dello scontrino fiscale emesso.

Anche i cambi valute che negoziano abitualmente a pronti le valute non potranno lavorare contante superiore a 2.500 euro. La sanzione per l’inossservanza del limite va dall’1% al 40% delle somme.

Vi segnalo inoltre l’eventuale comunicazione obbligatoria che trovate sul sito dell’agenzia delle entrate per chi vuole fruire della deroga per gli operatori del settore del commercio al minuto e agenzie di viaggio e turismo per la vendita di beni e/o servizi limitatamente agli stranieri.

Istruzioni Modello Deroga Utilizzo Contante
Modello Comunicazione deroga Uso contante

Se poi vi siete stufati potete anche pensare a come chiudere un conto corrente.

Aggiornamento Dicembre 2011: Nuova misura restrittiva per contrastare la lotta all’evasione fiscale inasprita con il governo monti che potete trovare nell’articolo dedicato al controllo fiscale sui conti correnti bancari. Per chiarimenti vi invito sempre a fare riferimento direttamente alla circolare del MEF numero 2 del 2012 in cui troverete moltissime indicazioni interessanti.

In estrema sintesi quindi le operazioni finanziarie o di utilizzo di moneta dovranno essere effettuate mediante home banking per non avere problemi con accreditamento sui conti correnti bancari o postali dei creditori o con i servizi elettronici di pagamento interbancari e dovranno applicarsi a titolo di esempio a tutte le principali voci che solitamente ci troviamo a gestire come il pagamento superiore a mille euro dello stipendio, pensione, i compensi comunque corrisposti dalla pubblica Amministrazione centrale e locale e dai loro enti.

Riferimenti normativi:
Decreto Legge numero 201 del 2011 articolo 12


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