Sulla locandina dell’Indipendent Day sono indicati come sesto gruppo, il meno importante quindi. Il 3 settembre a Bologna, si esibiranno insieme a Wombats, Vaccines, Kasabian, White Lies e, ovviamente, Arctic Monkeys. Si chiamano Morning Parade e anche loro, come tutti gli altri, sono inglesi. Mah, niente di che, somigliano un po’ ai Keane, il che non è un insulto ma nemmeno necessariamente un complimento; il cantante è bolso come Tom Chaplin e ha un timbro vocale molto simile.
Under the stars è appiccicosa, comincia soft e poi si trasforma in una roba danzereccia con tastierine e coretti e un po’ di untz-untz. I Keane con la chitarra, dai. Va beh, ci godremo in qualche modo anche questi.
Ammetto che intimamente speravo in qualcosa di ancora più “tranquillo”, che so, un duo acustico, un coro gospel, qualcosa con cui tirare il fiato per non arrivare a pezzi di fronte alle scimmie, visto che ormai ho un’età per queste cose, ma non importa, va bene così: e poi sicuramente apriranno loro e sarò ancora riposato e comunque è deciso, quest’Indipendent Day s’ha da fare.
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