Tracks
Creato il 15 aprile 2014 da Veripaccheri
Tracks
di John Curran
con Mia Wasikowska, Adam Driver
Australia, 2013
genere, drammatico, avventursoso, biografico
durata, 112'
Il riflesso di una figura umana rovesciata si ricongiunge
progressivamente con la sua ombra, proiettata su una strada polverosa ed
arsa. Una luce abbacinante o forse i contorni indefiniti di una
proiezione onirica impediscono di fare chiarezza su quello che
vediamo. La sequenza iniziale del nuovo film di Jonh Curran rivela in
maniera inconsueta ma emblematica la dimensione di incertezza e il
deragliamento psicologico della giovane Robyn Davinson, passata alle
cronache per aver attraversato il deserto australiano in compagnia di un
cane e di tre cammelli. La vicenda realmente accaduta nel 1977 fu
seguita e sponsorizzata dal National Geographic che documentò
quel viaggio con fotografie, e successivamente, con gli scritti della
protagonista, artefice di un'impresa ai limiti del possibile.
Di quella vicenda "Tracks" ricostruisce vicissitudini ed itinerario,
utilizzando lo schermo come un diario di viaggio in cui annotare date,
luoghi ed itinerari. In questo modo lo spettatore confrontandosi con un
paesaggio sublime ma privo di riferimenti topografici riesce a rimanere
coinvolto in un viaggio che al di là dei motivi esotici ed avventurosi,
legati alla tradizione orale e letteraria, diventa la rappresentazione
di un percorso umano e psicologico problematico, segnato all'origine da
una perdita che il film non tarderà a spiegare, ma che diventa la
ragione di una compensazione fatta di cadute e di resurrezioni mediante
le quali sarà possibile afferrare il senso della vita.
Manierista ed insieme classico, John Curran è autore di un cinema che si
rivolge al passato per rappresentare temi universali e sempiterni. Nel
caso di "Tracks" però il gusto per la rappresentazione, testimoniato da
una composizione equilibrata e plastica si nutre di senso grazie
all’empatia delle interpretazioni (su tutti Mia Wasikowska in un ruolo
che ne esalta il tratto aristocratico e scostante) e ad una visione
complessiva che amalgama i rituali iniziatici connaturati con la
scoperta ed il cambiamento a cui ogni viaggio induce – Robyn sarà
costretta a sacrificare i suoi principi per mantenere in vita
l'obiettivo finale - con la capacità di caratterizzare l’universo con
cui la protagonista entra in contatto. Ed è proprio la verosimiglianza
del dialogo tra l'inquieta ragazza e la famiglia allargata che finisce
per seguirla in quell' impresa, a rendere concretamente il senso di
condivisione e di ringraziamento che, per dirla alla maniera di “Into
the Wild” a cui il film di Curran in qualche modo si ricollega,
costituiscono il lascito di eventi come quelli accaduti a Robyn
Davinson. Presentato all’ultimo festival di Venezia ed accolto
tiepidamente dalla critica, “Tracks” è un film imperdibile per chiunque
ami la vita.
pubblicato su dreamingcinema.it)
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