L’opera dello scultore Massimo Clos, posta davanti all’Hotel des Etats ad Aosta, viene definita dalla Stampa come opera ultramoderna. Intervengo perché l’aggettivo usato può trarre in inganno su ciò che viene definito moderno. Preciso che il termine moderno in arte termina negli anni ’50 poi si usano contemporaneo e post-moderno (architettura e design). La scultura di Clos è al contrario tradizionalissima sia nel soggetto sia nella forma, la contemporaneità è solo nel materiale usato: polistirene espanso e resina, ma questo non tradisce la natura vera dell’opera che si rifà a una consuetudine lontana. Non c’è nessun intento polemico nè voglia di esibizione da parte mia, mi sembra giusto contribuire a dare le indicazioni corrette per la lettura di un’opera.