Applicare gli stessi sistemi di sicurezza del traffico aereo a quello marittimo, cioè monitorare secondo per secondo, ventiquattro ore su ventiquattro, tutte le imbarcazioni in movimento, grandi e piccole. L’intasamento delle rotte commerciali marittime, soprattutto all’imbocco dei porti commerciali, è ormai pari a quello aereo. Il rischio collisione è sempre in agguato e – quando si tratta di petroliere – anche il disastro ambientale. Ebbene, i ricercatori della Universidad Carlos III de Madrid (UC3M) hanno realizzato un sistema informatico – Information Fusion in Maritime Traffic - in grado di integrare e unificare le informazioni provenienti da diversi tipi di sensori, radar e AIS (Automatic Identification System). Il risultato è che così neanche una canoa sfugge al controllo.
Information Fusion in Maritime Traffic
Gli scienziati spagnoli hanno sviluppato un prototipo in grado di monitorare duemila imbarcazioni di ogni stazza, capace di elaborare dati di dieci sensori diversi e con un secondo di refresh. Insomma, così come accade con gli aerei, non si perde mai la traccia di ogni singola nave.
Il sistema sta per essere sperimentato a Capo Verde e i ricercatori madrileni pensano che il modello possa presto essere applicato anche ad altri ambiti del trasporto. Ad esempio, la guida e il controllo di veicoli senza equipaggio.
Fonte: Science Daily