Quattro delle vittime sono decedute in ospedale e, mentre si cercano ancora corpi tra le lamiere, viene scartata l’ipotesi dell’attentato. Il convoglio viaggiava a 190 km/h, in un tratto dove il massimo consentito è di 80 km/h. A pochi istanti dal deragliamento, uno dei macchinisti ha inviato una comunicazione via radio, durante la quale ha affermato: «Andavo a 190 all’ora. Spero che non ci siano morti perché me li porterei sulla coscienza. Sono umano, sono umano…». Il macchinista, un cinquantaduenne esperto, non ha spiegato la motivazione per la quale il treno viaggiava a quella velocità.
Il quotidiano spagnolo “El Mundo” abbia reso noto che a bordo vi era un gruppo di italiani, ma la notizia è stata smentita dalla Farnesina. Ciò nonostante, sul posto si sta recando l’ambasciatore, al fine di effettuare alcune verifiche. Secondo quanto riportato da un inviato Ansa, un italiano potrebbe essersi trovato a bordo del convoglio, ma sono in corso accertamenti.
Si tratta del più grave incidente ferroviario degli ultimi quarant’anni. Il treno ad alta velocità (Alvia) della compagnia Renfe, viaggiava da Madrid ad El Ferrol. I testimoni raccontano che la curva ad alta velocità si è rivelata fatale, causando il rovesciamento di dieci convogli, di cui tre hanno preso fuoco. Le autorità stanno comunque indagando per accertare le cause dell’incidente. Dalle indiscrezioni di Sky News, sembra che a bordo vi fossero molti pellegrini, per via dei festeggiamenti -sospesi- dedicati al patrono nazionale, San Giacomo Maggiore.
-Aggiornamento ore 13.13: Il premier spagnolo firmerà oggi il decreto per proclamare sette giorni di lutto nazionale. In corso due inchieste coordinate, una giudiziaria ed una tecnica.