Captain America: The First Avenger è un film che non mi voglio perdere per nulla al mondo, anche se fino alla data della sua uscita in Italia - prevista per il 27 luglio 2011 - rischio di venire colpito da un'amnesia. E' una vita che sento parlare di questo eroe della Marvel Comics, specie per tutte le volte in cui Jensen Ackles ha dovuto rettificare di persona le voci infondate che l'avrebbero voluto protagonista del film. Probabilmente, qualche trattiva in tal senso c'era pure stata ma Supernatural ha sempre vincolato il mio apollino in maniera esclusiva, tanto da non lasciargli spazio per nessun altro genere di impegni cinematografici, specie se di tale portata.Devo dire che ho preso inizialmente un colpo nel vedere la locandina: il volto concentrato del protagonista mi era sembrato proprio il suo.Nei panni dell'eroe nazionale ci ritroviamo dunque Chris Evans, il cui fisico è andato incontro ad una metamorfosi da anabolizzanti che manco Kafka era riuscito a tanto, per diventare scarafone. Le braccia, in particolar modo, sembrano concepite in 3D senza bisogno di occhiali digitali (le vedrebbe monolitiche pure un astigmatico).
Ma chi è Captain America? All'anagrafe - cioè prima di indossare il magnifico costume - trattasi di Steve Rogers, un comune cittadino che durante la Grande Depressione vorrebbe arruolarsi per resistere all'ascesa nazista ma non riuscendoci si sottoporrà alle cure sperimentali di Chester Phillips che, dopo un adeguato allenamento, lo preparerà a lanciarsi nella sua prima missione.Insomma, è un film di sinistra! E sono contento che Jensen Ackles non sia dovuto diventare il sosia texano di John Cena!
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