Un film di Carlo Vanzina. Con Enrico Brignano, Tosca D’Aquino, Anna Foglietta, Alessandro Gassman, Teresa Mannino. «continua Ricky Memphis, Gabriella Pession, Paolo Ruffini, Vincenzo Salemme, Liz Solari, Natasha Stefanenko, Elena Barolo, Veronica Logan
Commedia, durata 98 min.
Italia 2011. – 01 Distribution
Uscita venerdì 7 ottobre 2011
Diverse storie si rincorrono con il tema comune del tradimento e dell’abbandono. Un politico italiano arrivato al parlamento europeo inizia una relazione platonica con una donna che poi scopre essere il primo ministro di un paese Baltico, un architetto romano si innamora senza saperlo dell’avvocato che cura il divorzio della moglie, un marito appena sposato incontra nuovamente una fiamma del passato mai sopita, un uomo lasciato si finge psichiatra perchè innamorato di una paziente e infine un ragazzo rincorre le ragazze appena mollate perchè sono più facili da conquistare.
Arrivati alla 52esima pellicola della loro carriera i fratelli Vanzina per la prima volta girano il sequel di un film non loro. Questo Ex: amici come prima, segue infatti quell’altro Ex del 2009 firmato Fausto Brizzi, senza però ereditarne nulla. Un sequel spirituale o forse sarebbe meglio dire solo di marketing, perchè davvero le due opere non condividono niente: non hanno storie in comune, nè stile, nè prospettiva e lo dimostra la partecipazione di Alessandro Gassman (unico attore presente in entrambi i film) in un ruolo privo di qualsiasi connessione con quello interpretato sotto la gestione Brizzi.
I Vanzina fanno commedie brillanti sul tradimento e la difficoltà di convivenza dei sessi da ben prima di Fausto Brizzi (semmai è questo che imita i primi) e così non si adattano al format ma girano un loro classico film, lasciando che sia lo stile a prevalere sulle esigenze produttive. Il risultato quindi è in linea con la produzione più recente dei due fratelli (Ti presento un amico, La vita è una cosa meravigliosa) film dalla messa in scena meno curata e più sciatta rispetto al passato e fondati su intrecci dal sapore ottimista e positivo, che non mettono in scena i loro consueti mostri ma attenuano conflitti e spigolosità.
Sognano Frank Capra, Renè Clair e l’empireo delle commedie sofisticate, in equilibrio tra tradizione e modernità, in grado di parlare d’attualità ricorrendo ad espedienti classici ma raggiungono lo sketch da varietà televisivo. La scansione delle scene, come sempre nei loro film, somiglia più a gag ordinate intorno ad un canovaccio che un film composto di momenti comici e anche le stesse gag sono in linea di massima rielaborazioni di una comicità nota.
Gli ex dei Vanzina sono quindi più ordinari, meno patinati e più borghesi, nel senso classico del termine, rispetto a quelli di Brizzi, e soprattutto più politici. Con un segmento esplicitamente dedicato all’intreccio da relazioni sessuali e politica i Vanzina prendono una posizione inusuale per il nostro cinema. La critica ad una politica sgarbata e volgare, fatta di relazioni sessuali che hanno la priorità sui doveri è tanto chiara quanto educata, reazionari con garbo i due fratelli si posizionano come alfieri di una destra d’altri tempi (se mai è esistita), piena d’ordine e dignità ma lo fanno con il minimo della potenza narrativa.