"I pendolari viaggiano senza viaggiare. Non vanno da nessuna parte. Lo sognano e basta. Sognano di essere portati Altrove: che quel treno, un giorno, prosegua la sua corsa. Ma non succede mai. E, treno o non treno, prima o poi, capita a tutti, di sognare l'Altrove" (Fabio Palombo)
Oggi vi porto in treno. Ma non per andare lontano. O quanto meno non dal punto di vista della lunghezza dei binari. Vi porto su un treno di pendolari, sulla tratta Saronno-Milano, sempre la stessa, giorno dopo giorno, perchè è lì che sono nati questi racconti in viaggio che sono a loro modo racconti di viaggio e sono diventati un libro e poi anche uno spettacolo teatrale (itinerante, ovviamente!). Perchè quale luogo migliore, se non del treno, per immaginare delle storie e lasciarsi ispirare dai volti che vanno e vengono?
Ha iniziato così, Fabio Palombo, pendolare sulla tratta Saronno-Milano. Ad aprile 2010 ha scritto e pubblicato su Facebook il primo di questi micro-racconti, tra prosa e poesia. Tutti sul social network, tutti di undici righe. Sono nati così i TrainDogs, ad oggi a quota 551, uno al giorno su Facebook dalle 9.30, storie ispirate dal viaggio pendolare in treno. E sono piaciute così tanto che Fabio ha iniziato a portarle in giro per l'Italia, in 29 tappe in 18 città, con dei reading musicali sempre diversi. E che oggi tornano per così dire " a casa", perchè il prossimo 2 luglio ci sarà il trentesimo reading musicale dei TrainDogs, alla Dogana di Milano, dalle 19.30. E per la prima volta le storie di Fabio Palombo non saranno accompagnate da musica strumentale bensì dai suoni elettronici, a cura del violoncellista e sound designer Alessandro Branca.
Anche questi sono racconti che parlano di un viaggio, e non potevo non ospitarli qui! E poi chissà quanti pendolari ci sono tra di voi, in viaggio ogni giorno tra le vostre città e i luoghi di lavoro e studio. E quindi ho colto quest'occasione ed ho incontrato virtualmente Fabio, per farmi raccontare qualcosa di più dei TrainDogs e dello spettacolo che verrà. Ecco cosa mi ha detto, buona lettura!
Che tipo di storie possono venire in mente a chi ogni giorno fa il pendolare della tratta Saronno-Milano?
"Le storie degli uomini e delle donne che, ogni giorno, viaggiano su quei treni. Che non sono diverse dalle storie di chiunque altro. Sono vite. E ogni vita è una storia. Solo che i pendolari vivono in prima persona ciò che per gli altri resta solo una metafora. Ossia, fanno tutti i giorni avanti e indietro alla ricerca di una via d'uscita. Non è un viaggio, quello dei pendolari. È solo un'illusione. I pendolari viaggiano senza viaggiare. Non vanno da nessuna parte. Lo sognano e basta. Sognano di essere portati Altrove: che quel treno, un giorno, prosegua la sua corsa. Ma non succede mai. E, treno o non treno, prima o poi, capita a tutti, di sognare l'Altrove". Intanto, ecco cosa accade durante un reading musicale di TrainDogs. Potete guardare tutti i video sul canale YouTube di Fabio PalomboCome hanno contribuito, e magari continuano a farlo, gli altri pendolari nella vita reale e nel social?
"Le prime undici righe di Traindogs sono del 13 aprile 2010. Sono quindi più di cinque anni che il progetto va avanti. Ed è naturale che ci sia stata un'evoluzione, come in ogni progetto a lungo termine."Sono stati pubblicati tutti su Facebook. C'è anche un sito, www.traindogs.it, ma non è altro che un casellario di numeri che riportano a Facebook. E poi, ci sono le due edizioni del libro "Traindogs - Storie di uomini e di donne", che raccolgono, ognuna, una selezione di duecento Traindogs. La prima dell'ottobre 2013, la seconda del marzo di quest'anno (Bonomi Editore)". Però, nella prima fase, i pendolari sono stati fondamentali. Per il fatto stesso di esserci. È grazie a loro, alla loro osservazione, e descrizione, alle dinamiche umane proprie del pendolarismo, e successivamente, all'immaginarmi le loro storie e le loro vite, che Traindogs è nato. Senza di loro, questo treno non sarebbe neanche partito."Come scrivo nel prologo del libro: 'C'è un treno, in ogni storia che racconto. Un treno che porta da qualche parte. Oppure da nessuna. E non importa che io ne parli. Perché se non c'è, c'è stato. O ci sarà. Uno di quei treni che prendo ogni giorno. Insieme a tutti quelli come me. Un giorno ho iniziato a raccontare le nostre storie. Storie che sono anche le vostre. Anche se non avete mai preso un treno'. Parlano di vite. Perché ogni vita è un viaggio. E allora, che differenza fa, che siano pendolari o no?"
"Solo io, tutti e 551, undici righe alla volta". Sui social, invece, hanno contribuito tutte le persone che, nel corso degli anni, mi hanno scritto, mi hanno fatto capire quanto le mie parole fossero importanti, e come ci si ritrovassero, e che hanno aspettato ogni nuovo Traindogs come fosse un appuntamento, prima che con una nuova storia, con loro stessi. E sono loro ad avermi dato energie e motivazioni per continuare fino a oggi. Senza, questo treno si sarebbe già fermato da tempo". "Un anno e mezzo fa, Trenord ha organizzato il concorso "Scrittori in carrozza". Sono stato chiamato a far parte della giuria. È stata una bella esperienza. E c'è stata una grande partecipazione. Perché la gente ha bisogno di esprimersi, di raccontare storie, che siano le loro, di altri, o anche di fantasia. L'esperienza con Trenord ha avuto un seguito con un mio spettacolo alla stazione di Cadorna, l'ottobre scorso, che di tutti quelli che ho fatto è stato forse, proprio per il luogo e ciò che rappresenta - è da dove, per me, tutto è partito - il più significativo".
I racconti in undici righe sono solo su Facebook?
"No, ogni storia, e ogni vita, meritano di essere raccontati. Come scrivo nel Traindogs 400, il brano con il quale chiudo ogni spettacolo:"Sarà un viaggio fatto di parole e musica, e di emozioni condivise. Leggerò i miei Traindogs accompagnato dalla colonna sonora originale composta dal maestro Alessandro Branca. Ogni spettacolo è diverso, perché diversi sono gli artisti con i quali collaboro, diversi sono i Traindogs che scelgo per la serata, diverse sono le atmosfere e i mondi musicali creati per l'occasione, diverso è il pubblico. E' bellissimo incontrare di persona lettori che mi seguono da mesi, o da anni, su facebook. E' il passaggio inverso, dal 2.0 all'1.0, il più gratificante: per me, per chi è con me, e per chi viene ad ascoltarci.
Come ho detto, La Dogana di Milano sarà la 30a tappa di un viaggio meraviglioso e inaspettato, che ha toccato quasi tutta l'Italia. Un'esperienza che mi ha arricchito profondamente. E ogni spettacolo, per l'intensità delle emozioni, è come se fosse il primo". 'Credo che non ci sia nessuna storia più interessante di un'altra, quello succede nella letteratura, non nella vita. Ci sono vite senza un colpo di scena, ma non per questo valgono di meno. Credo che ognuno di noi abbia in mano la propria storia. E ne scriva ogni giorno una pagina. E ogni pagina è diversa, anche se può sembrare che non sia così. Credo nella bellezza. Perché ce n'è di bellezza.La bellezza di un gesto, di un sorriso, di una buona parola. Credo nella forza.In quella forza che abbiamo, anche quando crediamo di non averne più. Credo nelle sconfitte. Perché sono quelle che scrivono la nostra storia. Le vittorie sono quasi tutte uguali. Credo nelle debolezze. Perché noi non siamo macchine. E neanche le macchine sono perfette. Credo in ogni storia che ho raccontato. Credo in ogni uomo che l'ha vissuta'.