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Tramonto (Buon viaggio, don Vinante!)

Creato il 15 aprile 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Tramonto (Buon viaggio, don Vinante!)di Rina Brundu. Volevo dirLe che non riesco a fare come avrebbe voluto Lei, ad essere felice in questo momento, a trattenere queste lacrime che mi rigano il viso e mi impediscono di vedere chiaro. Però volevo pure dirLe che non piango per Lei, piango per me.

Volevo dirLe che stanotte ho sognato un sole al tramonto che emetteva raggi lunghissimi che rendevano il cielo purpureo, ma che io non ho davvero capito. Forse perché era tutto bello così.

Volevo dirLe che oggi mi sento molto più sola, di quella solitudine dell’anima che fa una differenza come quando alla notte manca il giorno e alla sera la sua aurora.

Volevo dirLe che sul Gennargentu c’è ancora la neve, quella ideale che non si squaglia mai e volendo si potrebbe sciare.

Volevo dirLe che su quelle vallate strane volano ancora le aquile, l’acqua-silente rintrona, in mille caverne scurite e il vento continua a giocare.

Volevo dirLe che mi basta chiudere gli occhi per risentire la nostra primavera, il garrito delle rondini sul sagrato e gli echi armoniosi delle Sue dolci canzoni. E della Sua risata argentina.

Volevo dirLe che quest’anno San Basilio sarà un poco più triste e non ci saranno bandiere. Ricorda tutte quelle sere? A provare costumi sardi, a pulire e riordinare, mille cose da fare, ridere e litigare…

Volevo dirLe, non si senta offeso, che questo Suo grande Dio in fondo in fondo io non l’ho mai compreso, ti dà e poi se lo riprende, ti mette alla prova e poi pretende…

Volevo dirLe che non si deve preoccupare, sarà impossibile dimenticare… che lo splendore di quel sole al tramonto era abbagliante… faccia Buon Viaggio, don Vinante!

Featured image, tramonto, autore Luigi-CC, opera propria, fonte Wikipedia.

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Addendum 16 Aprile 2012. – Questa nota per ringraziare tutti coloro che hanno lasciato e stanno lasciando una loro testimonianza su Don Vinante in calce a questo e agli altri articoli: villanovesi, elinesi, ogliastrini, sardi, continentali e cittadini del mondo. Perché le visite sono state centinaia, in realtà siamo ben oltre il migliaio, e continuano ad arrivare da ogni dove per questi pezzi a lui dedicati. Sentitevi liberi di scrivere qua sotto il vostro pensiero, sono certa farete cosa gradita anche alla famiglia.

Famiglia di don Vinante a cui sono estremamente grata anche per averci informato del suo “ritorno a casa” nell’immediato, ieri mattina, in calce al mio primo pezzo. E’ stato un gesto che ho apprezzato moltissimo proprio perché io non vivo in Italia, e ho dovuto sempre occuparmi degli “arrivederci” alle persone care alla “distanza”.

Per quanto mi riguarda però è venuto il  momento di vivere questa grande perdita (il concetto di perdita è molto relativo, perché don Vinante sarà certamente più vicino di prima) nel privato e nel silenzio, come sempre bisogna fare quando siamo messi davanti a quelle situazioni che oltre al “dire” ci invitano al “riflettere”. E per quanto riguarda Rosebud è tempo di tornare alla sua solita vita, e di riprendere a discutere gli argomenti di sempre, che non mancano. Questo modo di muovere e di guardare sempre in avanti era infatti proprio una caratteristica prima di quel grande uomo venuto in Ogliastra dalla lontanissima (in tutti i sensi) Val di Fiemme.

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Addendum 17 Aprile 2012. In ultimo grazie a L’Unione Sarda, alla signora Pinna, alla signora Piccioni per avere pubblicato oggi una lettera per don Vinante.

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Forza, don Vinante! Un ritratto del prete tra i preti.

Come il vento che modella la roccia: sempre a proposito di don Vinante. E una “storia” breve di Villanova.


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