Tranquilla, tutto passa (pure la scuola)

Notate qualcosa di diverso?

Miei cari, ci vorrebbe qualcosa che mi tranquillizzi senza farmi ubriacare né essere un farmaco. Chiedo troppo, me ne rendo conto. Così sto qui seduta e vi scrivo, sperando che passi, sperando che mi passi.

Ultimamente mi faccio così prendere dall’ansia… è terribile. Odio essere ansiosa, mi rendo conto che dovrei pensare a chi sta peggio di me (e sono tanti) ma non ci riesco. Altro che crescita, sto avendo un regresso tremendo e me ne dispiaccio, anche perché devo trovare dentro di me la forza per combatterlo e non sarà semplice. Però se non credo io per prima che tutto andrà bene, come farò a salvare il salvabile? Sto diventando catastrofista.

Ad ogni modo, mi consolerò col pensiero che anche quest’anno non devo ricominciare la scuola. Credo di essere uno dei pochi esseri umani al mondo a non rimpiangere minimamente la vita trascorsa sui banchi. Francamente io mi ammazzavo di lavoro, avevo prof che definire caini era dire poco e il ricordo dei pianti che mi sono fatta nel bagno dei maschi in I liceo non mi abbandonerà per tutta la vita. Giuro, all’Università ho faticato molto, molto di meno. Non mi manca svegliarmi presto, non mi manca trascinarmi il vocabolario in classe, non mi manca il greco, non mi manca la matematica (giammai), non mi manca convincere la gente a non entrare, non mi manca sudare alle manifestazioni, non mi manca l’interrogazione maledetta di latino col classico che è la poesia di Orazio (ah!), insomma, non mi manca proprio nulla.

E a voi? Manca la scuola?