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TransOcean: The Shipping Company – Esplorando rotte transoceaniche

Da Videogiochi @ZGiochi
di Fabio Cecco D'Ortona

C’è a chi piacciono le auto e a chi gli aeroplani, a chi i camion o i treni, da oggi anche chi ha sempre amato le navi – in particolar modo i cargo da trasporto – potrà sbizzarrirsi e mettersi alla prova grazie al recente TransOcean – The Shipping Company. Giunto a fine settembre su Steam, il titolo è stato sviluppato dalla sezione di Amburgo di Deck13, che alcuni probabilmente ricorderanno per il non proprio riuscitissimo Lost Chronicles of Zerzura, avventura punta e clicca distribuita anche da noi tramite FX Interactive. Una divisione molto piccola questa – di appena sei persone – al contrario di quella situata a Francoforte (oltre 50 dipendenti) che ha invece lavorato a progetti più importanti come Ankh e la serie Jack Keane, Venetica e Lords of the Fallen, che arriverà su PC e console next-gen a breve.

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TransOcean – The Shipping Company si presenta come un semplice gestionale, più che come un simulatore di cargo da trasporto, come di primo acchito potrebbe sembrare. Le premesse sono molto semplici: ottenuto un prestito di circa ottanta milioni di euro, il nostro compito sarà quello di farci un nome consegnando merci in orario e senza andare incontro a problematiche, quali condizioni atmosferiche avverse o controlli da parte delle forze addette, in modo tale da salire di grado, ottenere incarichi sempre più remunerativi – quindi pagare le rate del prestito ottenuto – ed espanderci pian piano in più porti del continente, in modo tale da avere dalla propria una piccola flotta pronta per fare il grande salto: divenire un vero e proprio impero pieno zeppo di enormi navi da trasporto. Grazie alla possibilità di controllare le rotte in tempo reale (tramite una mappa), alla buona quantità di imbarcazioni e ad incarichi piuttosto diversificati, il gioco di Deck13 diverte in maniera appropriata le prime ore, ma fin da subito viene a galla una certa superficialità. Il sistema economico su cui si basa tutta l’esperienza è troppo basilare: dovrete stare solo attenti all’incasso che otterrete con gli incarichi presi in consegna, quindi evitare di fare danni nelle manovre di sosta e ripartenza per non essere costretti a riparare il mezzo, oltre che assicurarvi di avere la sufficiente quantità di carburante nei serbatoi. Tutto si riduce a poche informazioni da tenere sott’occhio, peraltro evidenziate ad ogni nuovo incarico che selezionerete da una lista di lavori disponibili; si tratta quindi di una gestione tutt’altro che complessa, come quella che promise lo sviluppatore.

Gli enormi sforzi compiuti sono stati indirizzati soprattutto nella riproduzione di cinquantacinque dei più grandi e noti porti del mondo, in Europa e non solo, che potranno dare spazio alla nostra espansione, consentendoci di fare una vera e propria scalata verso il successo. Di contro, va detto che i caricamenti ci sono apparsi lunghi e frequenti, rivelando le falle di un codice poco ottimizzato e che non riesce a mostrarsi affidabile nemmeno su PC d’alta fascia; la riproduzione dei porti in 3D inoltre non è così certosina, non ci sono elementi che ne giustifichino caricamenti così lunghi, in fin dei conti si tratta di semplici strutture con pochi poligoni e texture di buona qualità. Lo stesso dicasi per le manovre – che potrete gestire manualmente – di partenza e di arrivo, tramite cui ci sarà concessa la possibilità di gestire velocità e direzionalità del cargo, ma le impressioni su tale feature sono state tutt’altro che positive. È come se il team avesse clamorosamente virato all’ultimo momento, comprendendo quanto poco avrebbero ottenuto se TransOcean – The Shipping Company fosse stato un simulatore di trasporti su cargo – alla stregua di un Euro Truck Simulator 2, per intenderci – introducendo così brevissime fasi di guida del mezzo che però finiscono per rivelarsi futili e senza alcun senso. Dal punto di vista sonoro il gioco si attesta sui medesimi risultati pervenuti riguardo la componente grafica: gli effetti sonori sono a malapena sufficienti e le musiche ci sono apparse piuttosto buone; peccato che tutto ruoti intorno ad un sistema troppo semplicistico ed appena abbozzato – in particolar modo quello economico – e speriamo che coi futuri update il videogioco riesca a rendersi più appetibile e profondo di così.


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