"Abbiamo riaperto i punti nascita" (Rosario Crocetta, il 14 maggio 2013 in conferenza stampa).
"La menzogna non è nel discorso, è nelle cose", scriveva Italo Calvino ed è proprio nelle cose che non troviamo la verità comunicata dal Governatore Crocetta circa la riapertura dei punti nascita.
Due donne hanno partorito fuori dall'isola di Pantelleria e altre arriveranno a Trapani e a Palermo, cacciate dalla propria terra a causa di una ingiustificata chiusura operata prima dal Governo Lombardo e non ancora bloccata dall'attuale.
Una vera e propria emergenza di cui nessuno sembra volersi occupare: donne offese come madri e come cittadine, violate nella loro scelta di restare e costrette ad andare via, obbligate ad una assunzione di responsabilità che rappresenta l'ennesima "delega" di uno Stato che non ha coraggio.
Perché è proprio questo il punto: il coraggio, quello che non si insegna ma si può imparare se davvero si vuole cambiare una terra difficile come la nostra.
L'assenza di coraggio, in questi anni, ha caratterizzato il "sonno della ragione" che ha generato "mostri politici".
Disoccupati, sfruttati, precarizzati, emigrati e adesso anche "allontanati".
Basta.
È tempo che le parole ritrovino il loro vero significato e se di "rivoluzione" bisogna parlare è bene che dalle parole si passi ai fatti, perché la rivoluzione non si dice, si fa.
Invitiamo l'Assessore Regionale alla Salute, Lucia Borsellino, il Governatore Rosario Crocetta, i sindaci delle città e delle isole minori coinvolte, i dirigenti delle A.S.P. di Trapani e di Palermo a ragionare su una soluzione tempestiva che fermi questi "allontanamenti forzati".
Perché, si sa, i bambini non aspettano per nascere, ai bambini non interessano i tempi della politica. Ma la politica deve interessarsi dei bambini.
Subito.
"Trapani Cambia"