Costretta a rinunciare di avere figli per almeno due anni dopo il matrimonio per essere assunta in un negozio di abbigliamento come commessa, peraltro ad una paga inferiore a quella del contratto.
E' l'ultima frontiera dei soprusi nel mondo del lavoro. A denunciare la vicenda una donna, licenziata perchè le è stata contestata un'assenza ingiustificata. Le cose sono andate avanti per cinque anni e i titolari della ditta «My Market Srl», Antonio e Bruno Prestigiacomo, rispettivamente di 47 e 39 anni, sono stati rinviati a giudizio dal gup con l'accusa di estorsione. La donna ha riferito anche di essere stata costretta a prendere un periodo di ferie nonostante si fosse assentata per ragioni di salute. Il lavoro è il grande scomparso di questo momento storico e dove c'è ha la caratteristica di essere precario e insicuro. Viene spontaneo chiedersi a cosa servano i sindacati, il ministero e gli ispettorati del lavoro se coloro che lo offrono sono liberi di calpestare la legge come meglio credono e senza subire alcuna conseguenza. E' vero che in genere si fa leva sulle condizioni di bisogno del lavoratore, ma se esistesse un efficiente sistema di prevenzione e controllo in questo settore tante forzature potrebbero essere eliminate.