Sembra infatti che per poter lavorare, con paga ovviamente inferiore a quella prevista dal contratto nazionale, la donna avesse accettato e sottoscritto una dichiarazione di rinuncia a procreare figli per almeno due anni, dopo aver contratto matrimonio. L’interessata avrebbe riferito anche di essere stata costretta a prendere un periodo di ferie nonostante si fosse assentata per ragioni di salute.
Gli imprenditori della ditta ‘My Market Srl’, Antonio e Bruno Prestigiacomo, sono stati rinviati a giudizio per estorsione e dovranno comparire in giudizio il prossimo 17 ottobre dinanzi al giudice monocratico.