Magazine Cinema
Durata: 100'
La trama (con parole mie): Casey Ryback, ex membro dei corpi speciali nonchè superspaccaculi spesso e volentieri celato dietro la sua passione per la cucina, è a bordo di un treno per un viaggio che dovrebbe ricongiungerlo con la nipote Sarah, figlia del fratello morto, che non vede da anni. Il loro momento di ritrovata serenità parentale viene però sconvolto dall'arrivo di un commando di terroristi a bordo del mezzo guidati dall'ex membro della CIA Travis Dane, licenziato per i suoi squilibri dopo aver progettato un satellite dal potenziale distruttivo ed intenzionato a riprendere il controllo dello stesso estorcendo i codici di sicurezza ad una coppia di ex colleghi presenti proprio sul treno prima di rivendere il tutto a potenze straniere.Ovviamente, proprio quando la situazione parrà precipitare senza possibilità di scampo, Ryback rimetterà da par suo le cose a posto.
Ammetto di avere per troppi anni sottovalutato - e snobbato colpevolmente - il lavoro firmato da uno degli action heroes più sopra le righe di sempre, Steven Seagal, da sempre considerato come il portabandiera del trash anche all'interno di un genere che trash è, di fatto, per definizione.Il recente recupero di Trappola in alto mare - seguito a ruota dal qui presente sequel Trappola sulle Montagne Rocciose - hanno invece aperto una breccia nel cuore del sottoscritto rispetto al corpulento parruccone esperto di arti marziali, tornando ad illuminarmi come solo i filmacci usciti tra la fine degli anni ottanta e l'inizio dei novanta riuscivano - e riescono tuttora -, con tutto il loro bagaglio di ironia, botte da orbi, trame improbabili e dialoghi al limite del ridicolo: senza dubbio inferiore al precedente capitolo, questo Under siege 2 riesce comunque ad intrattenere come il pubblico pane e salame necessita, sfoderando un cast che tutti gli appassionati di serie televisive riconosceranno - si toccano Twin Peaks e Breaking bad, fino all'allora giovanissima Katherine Heigl di Grey's anatomy -, al pari di volti noti sul grande schermo come Peter Greene - visto in The mask, I soliti sospetti e Pulp fiction, tra gli altri -, Eric Bogosian - Talk radio - e Patrick Kilpatrick - Minority report, Classe 1999 -.
Forse meno divertente del predecessore, ma ugualmente in grado di regalare chicche a profusione - specialmente quando l'attenzione si sposta sui siparietti tra Seagal/Ryback e la sua spalla Morris Chestnut, in pieno spirito Arma letale -, il lavoro di Geoff Murphy non appartiene e probabilmente mai ha sognato di farlo al Cinema nel vero senso della parola, eppure alza l'indice della malinconia per un'epoca in cui titoli di questo stampo erano all'ordine del giorno, fracassoni e senza pensieri come è giusto che fossero, lontani dalle proposte fighette e troppo pompose - oltre che dai minutaggi assurdi - di oggi.
Il successo fu clamoroso al botteghino, eppure non venne mai realizzato un terzo capitolo di quello che, di fatto, può essere considerato la versione di serie molto b del brand di Die Hard: e nonostante regia e montaggio decisamente artigianali, ed un plot quantomeno prevedibile, resta interessante osservare le evoluzioni di Seagal soprattutto con il coltello, esempio interessante dell'applicazione degli studi di Aikido del per così dire attore, che conferma di divertirsi parecchio a rendere la parte dell'invincibile eroe positivo che nessuno può e potrà mai contrastare - forse una manifestazione dell'ego messo in dubbio dalla cofana sulla testa -.
Dunque, se avete bisogno della classica pellicola sguaiata e priva di ogni umana logica, corredata da qualche sana e goduriosa scazzottata ed esplosione da gustare tra amici accompagnata da rigorosi alcool e rutto libero, allora avete trovato pane per i vostri denti, e senza dubbio uscirete più che soddisfatti dall'esperienza: per tutti i radical chic ed affini, invece, ci addentriamo in "dark territories" - tanto per citare sempre il titolo originale - che si adattano poco o niente a palati fini e più o meno intenditori della settima arte.
Anche se, con buona pace di tutti loro, il Cinema - con o senza maiuscola - è anche questo.
MrFord
"Let me take you on a funky ride
all around the world
and ahh, if you let me get inside your mind
feel your spirits fly."
Outkast - "Funky ride" -
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