Magazine Cultura
L'arco delle montagne, con le cime bianche che sorpassano lo strato di foschia bassa oppure nera caligine dell'uomo inquinatore che le separa dal mondo. Facevo una considerazione ieri, proprio su questo aspetto triste delle risaie nostre. Che differenza certo, tra la sensazione (contrapposta alla allegria gioiosa che mi aspetto di trovare là dove sto andando) e la realtà pratica. Certo che alla fine è sbagliato ricordare con nostalgia i nostri campi popolati da legioni di ridenti (?) mondine e di giovani padroni dalle braghe bianche che si innamoravano di loro (generalmente ogni notte di una diversa). Sicuramente non erano tempi affatto felici e le povere risaie che troverò, anelano a trasformarsi al più presto come le nostre, ma l'animo umano preferisce lasciarsi andare al tocco poetico della nostalgia ed al fascino della natura amica, che come di certo sapete, secondo me, è una bufala pazzesca. E di bufali ne vedrò di certo parecchi. Quindi meglio lasciare da parte il bucolico per gettarsi nel tecnologico lucente degli aeroporti, quelli che ti stringono in una morsa di popolazione in movimento convulso; ma dove cavolo va tutta questa gente? In ciabatte, con ventri sguaiati e canottiere che lasciano indovinare destinazioni popolari da una parte, incravattati con le borse nere dei contratti e il tablet in consultazione perenne a progettare, a contattare per cercare opportunità, portare a casa lavoro ad imprese affamate, con operai in attesa di far partire le commesse, in bilico tra lo straordinario e la cassa integrazione, dall'altra.
Tecnici con le valigette degli strumenti in partenza verso destinazioni esotiche in marcia verso il futuro, che sognano svaghi altrettanto esotici tra un avviamento e una approvazione definitiva dell'impianto. E poi, tutti quegli aeroporti nuovi di zecca, sembra che il mondo si sia mosso tutto insieme di colpo, lasciando solo noi coi nostri vecchi e antiquati meccanismi da terzo mondo. Il mio aereo che va in Oriente è pieno zeppo di russi scamiciati e con le infradito che vanno al mare. La classe mediobassa moscovita ha scoperto le vacanze a basso costo all inclusive e ci si è buttata con entusiasmo. Borse e borsoni come quando andavano al confine cinese a rifornirsi di vestiti ed altre merci da rivendere ai mercatini di quartiere, ma qui si va in vacanza. E' uno status sociale nuovo in cui ci si crogiuola facilmente. Senti solo parlare russo, d'accordo, è un aereo della Aeroflot e sarebbe strano il contrario. Pieno zeppo, quasi quattrocento persone e neanche un posto libero. Il sedile accanto a me è vuoto, come al solito mi illudo e invece ecco che arriva il solito gigante con cui disputerò il bracciolo per una decina di ore. Socializziamo però e si manifesta come un artista, come recita il suo santino/calendarietto: Vladimir Cherniakov, compositore, poeta e cantante di tradizione (vi metto in basso un suo brano struggente, tanto per capirci, ho fatto un giro su youtube e direi che è pure bravo).
Va a Pattaya, naturalmente a raggiungere la famiglia in vacanza, lì come tutti gli anni, dopo che hanno abbandonato la Costa Brava, troppo cara e vittima del crollo immobiliare. Trova assolutamente curiosa la mia meta e soprattutto le motivazioni del mio viaggio, a meno che non ci sia da quelle parti qualche bella spiaggia a costi inferiori a quelli thailandesi, ipotizza. Ci sarà naturalmente come scoprirò poi, infatti e già rigurgitante di suoi compatrioti assetati di sole invernale. Beh quanto meno mi è servito per rinfrescare un po' il mio russo, che era già piuttosto claudicante di suo. La notte sulle poltroncine della economica è comunque devastante per l'anziano che è in me. Non riesco a chiudere occhio naturalmente e quando arrivo e tutti i miei vicini sciamano pimpanti verso le loro destinazioni finali, eccomi qua tutto rattrappito in cerca del gate per l'ultimo balzo finale, per questo avvicinamento che non finisce mai, con le giunture dolenti e intorpidito nel corpo e nella mente. L'atmosfera esotico/moderna di Bangkok mi ravviva un po'. Un frullato di mango e due gamberoni in tempura, probabilmente dorati visto il conto, ancor di più, le ore finali passano ed esco fuori dal tunnel finale, avvolto dall'aria umida del sudest asiatico, finalmente pronto a capire se sono arrivato a Saigon o ad Ho Chi Minh Ville.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
PartenzaAppena arrivatoLuciParcoCrescita9 DraghiSan valentinoBeachVita da spiaggiaGratta cieli e casetteLanterneIl fiume dei profumiMaledizioneGalliValle solitariaRisaieBack home
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Intervista a Massimiliano Bellezza
Ciao Massimiliano, benvenuto nel nostro blog. Come prima cosa, ti piacerebbe presentarti ai nostri lettori? Innanzitutto grazie per l’accoglienza! Certo, mi... Leggere il seguito
Da Soleeluna
CULTURA, LIBRI -
Le radici “moderne” del fanatismo religioso in tunisia
Tunisia :::: Enrico Galoppini :::: 30 giugno, 2015 :::: C’è una domanda che da qualche tempo è in attesa di una risposta. Come mai la Tunisia è il paese... Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
“Sense8″, serie Tv diretta da Lana e Andy Wachowski: l’umanissima mente alveare
Sense8 – serie TV uscita a inizio giugno per la Netflix diretta da Lana e Andy Wachowski– non si fa mancare nulla. Azione (dalle risse di strada al tripudio... Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
Una famiglia americana di Joyce Carol Oates
Una famiglia americana Lingua:Italiano | Numero di pagine: 506 | Formato: Copertina rigida Isbn-10: A000179601 | Data di pubblicazione: 01/11/2004 Di Joyce Caro... Leggere il seguito
Da Monica Spicciani
CULTURA, LIBRI